Scuola
‘L’anno scolastico si apre fra mille difficoltà e tensioni’

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In avvio d’anno scolastico non mancano di sollevarsi, come era prevedibile viste le controverse modalità d’approccio alla materia, voci contrarie agli assetti così come definiti dal Miur. In una nota diffusa alla stampa, sulla situazione qui a Benevento ed in provincia interviene il Comitato insegnata e Ata precari sanniti.
Subito ricordando che "i tagli inflitti alla scuola pubblica a partire dalla legge 133 del 2008 stanno progressivamente erodendo il sistema di istruzione nel nostro Paese e sottoponendo tutti i lavoratori della scuola a uno svilimento professionale inaccettabile. L’anno scolastico 2011-2012 si apre tra mille difficoltà e tensioni.
I suoi drammatici effetti si stanno ripercuotendo non solo sulla qualità della didattica delle lingue e della cultura classica, quali il latino e greco e quella in generale e sull’ ordine dei plessi scolastici ma anche sulle condizioni e prospettive lavorative dei precari della scuola.
In particolare, i provvedimenti riguardanti il riordino delle classi di concorso per l’insegnamento nelle scuole superiori, quelli in atto e quelli in cantiere, hanno reso soprannumerari molti docenti di ruolo di latino e greco di lingue straniere, condannando i loro alunni alla discontinuità didattica.
Disperata risulta la situazione dei docenti precari e del personale Ata che, dopo aver maturato ampie competenze professionali nel corso di numerosi anni di servizio, si vedono negato il diritto di concorrere per l’assegnazione degli incarichi annuali
Il 12 Settembre, avrà luogo un sit-in a Viale Trastevere, di fronte al Ministero dell’Istruzione a partire dalle ore 11:30 e la nostra protesta continuerà finché il Ministro non si adopererà nell’immediato per tutelare chi, a causa di politiche scolastiche superficiali e antimeritocratiche, è attualmente condannato dal MIUR alla più selvaggia e dequalificante flessibilità o peggio alla disoccupazione. Questo Governo continua a gettare fumo negli occhi e a mentire spudoratamente. Non ci pieghiamo alla decisione cinica ed insensibile imposta da un Governo che se ne infischia della povera gente e che tiene a cuore solo quel 10% della popolazione che possiede il 50% delle ricchezze italiane e che antepone i privilegi di "pochi" al bene comune e come sempre continueremo a imporci con fermezza".
"La realtà – conclude la nota – non è la favoletta delle 67000 immissioni fatta passare come opera miracolosa che ha eliminato il precariato ma è quella dei tagli di 130000 docenti, dei tagli alla formazione, al tempo pieno, agli istituti, al futuro dei nostri figli. Non ci pieghiamo a questa ennesima imposizione perchè i nostri giovani devono avere quel futuro che a noi viene negato,. Accanto a loro per riprenderci quello che le politiche scellerate di sindacati e politicanti ci hanno sottratto. Cisl e Uil devono smetterla di svendersi per quattro denari e piuttosto ascoltare la loro stessa base che li fischia e reclama una linea più vicina a chi li retribuisce mensilmente: i lavoratori. Non siamo scomparsi e la voce dei precari e degli invisibili continuerà a farsi sentire a Roma ed in città".