CULTURA
Benevento e il sito Unesco: eppur si muove…

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Ha valicato la metà più del programma, e quindi è in piena fase discendente, “Benevento Città Spettacolo”. Ed è dunque il tempo giusto per cominciare a mettere a posto qualche altro tassello della cultura locale. Sembra nascere quasi da una scansione ben precisa l’incontro odierno che pubblicizza, per la prima volta, l’attività della rete locale di istituzioni in favore della valorizzazione del sito Unesco.
Non sarà l’incipiente autunno a far lievitare i flussi del turismo, poco supportati in una stagione più che idonea come l’estate, ma il senso di operatività che si è inteso dare all’incontro depone bene quantomeno per il futuro, analizzato nell’ottica di una attenta programmazione. Proprio perché siamo agli albori di questo processo, i punti fissati nell’incontro sono un misto di obiettivi possibili sin dall’immediato e soggettivi auspici. E comunque nel loro insieme sono anche la ratifica di un colpevole ritardo.
Santa Sofia non permette la contemporanea presenza di fedeli e turisti, come accade in altre istituzioni ecclesiastiche di ben più ampio respiro strutturale, e quindi l’idea di creare fasce apposite di visita si rivela essere una soluzione adeguata alla (speriamo tanta) fame di curiosità intellettuale.
Non si abbocca, invece, alla mossa pubblicitaria del coordinamento fra istituzioni e del (peraltro giusto) travaso di saperi longobardi da favorire armonizzando beni statali e beni della Curia beneventana di stampo longobardo. Sono elementi costitutivi di una struttura di supporto promozionale e non il risultato di un incontro. Stesso ragionamento per il tourist office: presupposto e non conseguenza. E comunque non c’era da attendere, anche in questo caso, la caduta delle foglie per avvertirne l’esigenza: di fianco c’era e c’è il foyer del teatro Comunale, spazio sufficiente per allestire sin dalla data dell’ingresso nel patrimonio mondiale almeno un punto informativo. La cui evoluzione sarà, e davvero non ne dubitiamo, un attrezzato ufficio turistico dedicato.
Ultimo e qualificante aspetto della riunione operativa: il coinvolgimento della Regione, perché esso significhi modalità d’arrivo sì ad un accordo di programma, ma anche ad eventuali e stavolta giustificati fondi. Preso – speriamo – l’abbrivio, la macchina istituzionale non dovrà più frenare nel puntare sul riconoscimento dell’eccellenza Che merita adeguato supporto se in grado di far emergere appieno le sue potenzialità.