Cittadini
‘La devastazione della nostra vita quotidiana’

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“Iniziamo questa lettera con una data: 27 luglio 2010, ossia l’inizio di un precipitare verso l’inferno da cui ancora non riusciamo ad emergere. Per i non addetti ai lavori vogliamo ricordare che il 27 luglio 2010 è la data che, impressa sulla raccomandata ricevuta da ognuno dei 127 lavoratori dei Consorzi Smaltimento Rifiuti Bn 1/2/3, ha siglato l’inizio della sospensione da ogni attività lavorativa. Da allora sono passati 13 mesi durante i quali si sono avvicendati mobilitazioni di ogni sorta": scrivono una lettera, diffusa alla stampa, le migli dei lavoratori egli ex conrozi fifiuti della provincia di Benevento, firmandosi, non casualmente, "Le streghe indignate"..
"A fronte di tale impegno ce n’è stato un altro egualmente instancabile, che è stato svolto dalla macchina burocratica e che ha avuto il suo culmine con la sentenza da parte della Magistratura la quale ha stabilito la non sussistenza della Cassa Integrazione Guadagni. Ma questo è un capitolo chiuso.
Vorremmo, piuttosto, rendervi partecipi della progressiva perdita di fiducia, dignità, sconforto e sfinimento mentale di cui siamo protagoniste. Siamo davvero stanche di assistere al menefreghismo della politica locale e nazionale nei confronti della vertenza che coinvolge i nostri cari.
Provate ad immaginare come possa essere devastante psicologicamente, ma soprattutto economicamente, lo svolgimento della nostra vita quotidiana. Qualche esempio: non poter fare le analisi cliniche o visite specialistiche perché non hai denaro e l’Azienda sanitaria Locale (Asl) non ti riconosce alcun tipo di esenzione; non potere usufruire di Buoni pasto (se non quelli che qualche parente o amico ti elargisce gratuitamente) per fare la spesa ordinaria; non riuscire a far fronte alle bollette della utenze fondamentali quali luce, gas e acqua; non riuscire più a pagare il mutuo (se sei fortunato) o il fitto della casa in cui vivi; non riuscire più a far sorridere i tuoi figli.
Ora siamo veramente stanche!
Se a fronte dei successivi incontri che avranno luogo non uscirà una soluzione chiara, immediata e concreta, saremo pronte ad ogni tipo di mobilitazione. Faremo sentire la nostra voce in maniera sempre più imponente fin quando non vedremo un’impegno concreto da parte di chi è preposto alla soluzione di questa angosciosa vertenza".