POLITICA
Nardone: ‘Sono nauseato dalla retorica e dal populismo vittimistico’

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Dal dibattito politico sulla soppressione o meno della Provincia di Benevento non poteva certo rimanere fuori Carmine Nardone, che alla sua esperienza di presidente alla Rocca ha legato larga parte del suo tempo politico, prima del ritorno all’attività ora consiliare con il Pit.
“Sono nauseato dalla retorica (che c’entra Giuseppe Garaialdi con il mantenimento o meno della Provincia di Benevento?), dal populismo vittimistico, da quelli che pensano che la colpa sia sempre degli altri! I lamenti, anche quelli giusti non hanno mai risolto un problema! Sono ferocemente contro il qualunquismo figlio della società della clientela. Il 19 gennaio 1999 – scrive in una nota l’ex presidente – scoprii al Ministero dei Lavori Pubblici che per la Fortorina e per ‘Zingara morta’ non c’erano tracce di istruttoria per il finanziamento! Trenta anni di pianti e si erano dimenticati degli atti concreti! Ora ‘Zingara morta ‘ è stata fatta, con la cabarbietà e senza subalternità ad altri territori anche se governati da forze politiche amiche! La Fortorina si sta realizzando, e non c’entra un cavolo la ‘filiera istituzionale’, grazie ad una battaglia secca fatta prima del governo regionale di Bassolino. Lacrime per Ciro a’ damigiane’ e progetti concreti nessuno! Il Paleolab è stato realizzato! Si poteva fare meglio? Certamente… sempre meglio però dei migliorissimi irrealizzabili! Il Geobiolab è un gioiello con il sito on-line oscurato! Le reti ferroviarie abbandonate al degrado sono state trasformate in piste ciclabili! Si potevano fare meglio? Certamente. Ma sono sicuramente le migliori con la finanza possibile! ARCOS era un letamaio non collegato alle fogne! Quante imbecillità ho dovuto subire su presunti fondi sottratti alla viabilità provinciale…..che fatica spiegare centinaia di volte che si trattava di finanziamenti a destinazione obbligatoria: o li utilizzavi o li perdevi”.
“La lista è lunga (Diga, Biblioteca provinciale inagibile…), – prosegue Nardone – ma il punto che più mi ha lasciato un’amarezza e incazzatura è quello di non aver dato continuità ad un decentramento positivo per i fondi POR 2000-2006. Un decentramento strappato con le unghie dalla Provincia di Benevento che ha significato 2600 progetti per l’agricoltura e 410 milioni di Euro. Soloni impotenti pronti a dire che si potevano spendere meglio! Certamente, ma le misure erano quelle stabilite dalla Regione! Anche il mitico ‘Catalano’ avrebbe detto: ‘Meglio così che far tornare i fondi a Bruxelles’. Meglio adesso con disoccupati, precari, giovani senza futuro da una parte e soldi Europei dall’altra, separati e senza prospettiva?! Colpa della Regione? Si certo. Colpa del Governo? Si, certo. Ma le istituzioni locali non hanno nessuna colpa
Abolire le Province? L’abolizione di per sé non risolve alcun problema, il centralismo ‘regionale’ non produrrà mai quelle soluzioni personalizzate per lo sviluppo locale che rappresentano l’unica possibilità per difendersi dalla globalizzazione: riformare, riqualificare, innovare, affermare una cultura progettuale dell’intera rete istituzionale. Chiudere sovrastrutture inutili (Ato, Comunità Montane, ecc). Riproporre il tema della desertificazione sociale, promuovere una strategia unitaria con le province della dorsale appenninica. Predisporre immediatamente un piano di valorizzazione territoriale per le aree a rischio demografico con contributi personalizzati esclusivi per quelle zone finalizzati: alla promozione di nuove attività produttive e sostegno speciale alle iniziative dei giovani (credito, assistenza tecnica, formazione); all’attrazione di investimenti privati; a politiche fiscali virtuose esclusive che guardino all’occupazione ed all’innovazione sostenibile; a promuovere dei veri e propri Laboratori di innovazione territoriale capaci di accrescere le capacità progettuali dei sistemi locali; a ridisegnare i servizi pubblici (scuola, sanità).
Per finire: invece di piangere, ‘al lavoro e alla lotta’.”