POLITICA
‘Bisogna saper governare i processi: gli amministratori si rimbocchino le maniche’

Ascolta la lettura dell'articolo
“L’avevamo preventivato e… così è stato! Il caldo ha giocato per davvero brutti scherzi alla nostra amministrazione e,purtroppo, non solo ad essa. Andiamo con ordine. Avevamo lasciato Benevento a fine luglio – scrive in una nota il consigliere comunale di TèL, Nazzareno Orlando – travolta tra i festeggiamenti per l’approvazione di un PUC senza cuore nè anima ma ,di contro,corposamente pieno di cemento e l’invasione ossessiva di paline colorate il cui utilizzo sembrerebbe palesemente in contraddizione con l’estetica richiesta ad una realtà urbana che punta alla conquista del turismo anche attraverso l’ambizioso progetto UNESCO (a proposito come sono andati da questo punto di vista i mesi estivi ?).
L’avevamo lasciata lanciando un appello affinché ci si adoperasse in maniera più concreta contro la possibile invasione di azioni e soggetti facenti capo a organizzazioni malavitose e ci ritroviamo con un analoga richiesta fatta dalle autorità competenti. L’avevamo lasciata chiedendo maggiori e più puntuali informazioni da parte degli Assessori nei confronto dei Consiglieri e ci ritroviamo con un ulteriore e corposo aumento di nomine di garanti e responsabili di deleghe.. la maggior parte dei quali ricevono il classico “contentino” post-elettorale a fronte di un impegno dimostrato ma non premiato dai cittadini. L’avevamo lasciata nel panico collettivo dovuto alle notizie critiche provenienti dai mercati e la ritroviamo serenamente indifferente e predisposta ad aumenti di spesa pubblica (alla faccia dei teorizzati tagli). L’avevamo lasciata con l’incertezza del lavoro,soprattutto per i più giovani, e la ritroviamo con concorsi estivi espletati e consulenze in itinere. L’avevamo lasciata tra editti di democrazia ritrovata e dichiarazioni di efficientismo ricostruito in termini di forza lavoro interna all’ente e la ritroviamo con trasferimenti imposti e aria da purghe di regime. L’avevamo lasciata con la certezza di essere Capoluogo di una Provincia con una grande rilevanza storica ricca ,tra l’altro,di una cultura ed una identità difficilmente contestabili e la ritroviamo probabile terra di nessuno.
Che dire ma ,soprattutto ”che fare”? E’ questo il dilemma. Eravamo e siamo convinti che solo dal territorio possa arrivare una risposta libera e sana. Solo dalla gente che lavora , produce e rispetta le regole. Si possono ,infatti,vincere tutte le elezioni possibili ,il problema resta come sempre quello di saper governare i processi e questo è uno di quei momenti in cui bisogna affrontare l’emergenza di petto,assumendoci ognuno fino in fondo ,la responsabilità che ci compete. Gli attuali amministratori si rimbocchino le maniche e cerchino di evitare logiche e pratiche che sono oramai datate e controproducenti. Lo stesso dicasi ,per concludere,dei nostri rappresentanti politici. Questo è il momento di trovare le giuste soluzioni e costruire, con logica e grinta, un vero sviluppo per il nostro incancellabile Sannio”.