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Linguaggi della world music: Avitablie e i Bottari di Portico

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Archiviato, con iil consueto bilancio positivo, l’Etnofestival Musiche dal Mondo, la rassegna musicale organizzata dalla Pro Loco e tesa alla riscoperta dei canti popolari ed alla musica folkloristica in Località Fontana Lommardo, l’Estate di Buonalbergo (Benevento) non si ferma.
Stasera alle 21.30, in concomitanza con i festeggiamenti in onore di San Donato, concerto di Enzo Avitabile e i Bottari di Portico e fuori d’artificio.
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Se l’uno, Avitabile, non ha bisogno di presentazioni, gli altri, invece, sono davvero un elemento prezioso della serata sannita.
Si tratta, come si legge nelle note di presentazione, di “un gruppo musicale tra i più suggestivi ed autentici dell’intero panorama della World Music, che nasce a Portico (Caserta), nel cuore della Campania contadina, su iniziativa di Pasquale Romano.
Gli strumenti utilizzati sono botti, tini e falci, usati come percussioni e scandiscono arcaici ritmi processionali, con accompagnamento di canti tradizionali, legati alla tradizionale coltura della canapa in terra di lavoro.
Il modo di fare musica dei Bottari di Portico nasce da un’antica tradizione che narra che i contadini, nel tentativo di scacciare gli spiriti maligni dagli angoli bui delle loro cantine, percuotevano freneticamente botti, tini e falci, attrezzi impiegati nel quotidiano lavoro nei campi. Questo rituale si ripeteva anche all’aperto per propiziare un buon raccolto e durante le tradizionali fiere agricole per evidenziare la robustezza degli attrezzi da un lato e dall’altro per attirare l’attenzione dei passanti. Nata come rituale pagano, questa tradizione è confluita nella festa religiosa di S. Antonio Abate (17 gennaio), durante la quale vengono costruiti dei carri a forma di barca e decorati con foglie di palma, a rievocare la traversata via mare per raggiungere l’Italia dall’Egitto da parte del Santo.
Su un carro costruito a forma di barca e decorato con foglie di palma, anticamente trainato da buoi (oggi da trattrici agricole), si dispone un gruppo di giovani (“pattuglia”) che, con mazze e bastoni, percuotono ritmicamente botti e barili mentre altri battono con delle falci bacchette di metallo. L’esecuzione della “pattuglia” è diretta a colpi di fischietto da un “capopattuglia”. Vengono eseguiti particolari modelli ritmici, quello violento ed ossessivo della “Pastellassa” e quello lento e cadenzato della “Musica dei Morti” o della “Tarantella”, su cui vengono intonati i canti tradizionali. Nell’esecuzione senza carro, tradizione unicamente appartenente al gruppo “I Bottari di Portico”, alla ritmica delle botti e al canto tradizionale si è unito l’uso di strumenti musicali, quali la chitarra, il basso acustico, il flauto dolce, la ciaramella, il violino e la fisarmonica”.