Regione Campania
Giunta Caldoro: passa l’aumento degli assessori, da 12 a 14

Ascolta la lettura dell'articolo
Dopo aver approvato la questione di fiducia sulla variazione al bilancio di previsione 2011 posta dal Presidente della Regione Stefano Caldoro, il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Paolo Romano, ha proseguito, nella notte, i propri lavori approvando a maggioranza la proposta di legge di modifica dell’art. 50 comma 2 dello Statuto della Regione Campania (presentata dal gruppo del PdL, prima firmataria la vice capogruppo Daniela Nugnes) per portare a 14 il numero degli assessori regionali (che, attualmente sono 12) “al fine di armonizzare la composizione dell’esecutivo regionale campano a quello di altre grandi Regioni, di garantire una migliore funzionalità del governo regionale, di evitare concentrazioni di deleghe e dare maggiore spazio alla partecipazione femminile.
La modifica statutaria sarà a costo zero e, garanzia di ciò, prima di iniziare l’esame del provvedimento, il gruppo del PdL, attraverso il consigliere Luciano Schifone, ha annunciato che, nell’intervallo tra la prima e la seconda lettura, verrà presentata una proposta di legge tesa alla riduzione dei costi della politica regionale e l’approvazione di tale iniziativa legislativa sarà condizione per procedere alla approvazione della modifica statutaria in seconda lettura”.
La proposta di legge relativa al numero degli assessori prevedeva originariamente anche l’istituzione della figura di due sottosegretari, previsione abolita a seguito della approvazione di un emendamento presentato dallo stesso PdL.
I gruppi dell’opposizione (Pd, Idv e Pse) hanno dato dura battaglia al provvedimento denunciando “la grave iniziativa politica assunta dalla Giunta regionale e da un centro destra sempre più lontano dalla sensibilità e dalle esigenze dei campani che attraversano profonde difficoltà socio economiche, in un contesto generale di crisi sempre più pesante, e per i quali l’ampliamento delle ‘poltrone’ è del tutto incomprensibile se non nella logica di alimentare potere e clientele”.