CRONACA
De Lorenzo: “Prima di essere professionista, era un uomo nel senso più alto”

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Colpito dalla notizia, imprevista e dolorosa, della scomparsa dell’avvocato Franco Leone, il dott. Giuseppe De Lorenzo ha inviato una nota in cui esprime tutto il suo dispiacere:
“Se ne andato via nel pieno vigore della maturità intellettuale e nel più radioso momento di una vita professionale dedicata all’avvocatura – scrive De Lorenzo. La malattia che, iniziata d’improvviso quell’indimenticabile 7 dicembre scorso, malgrado le cure, non gli ha dato più scampo, è stata un calvario. Un lavoratore instancabile – prosegue De Lorenzo – che non conosceva momenti di sosta, arringhe che lo hanno visto protagonista indiscusso nei più importanti processi degli ultimi anni. E’ una classe di ferro, eravamo soliti ripeterci quando c’incontravamo, avendo noi la stessa età, ed ora, per una strana sorte del destino, quella classe di ferro ha ceduto dinanzi alla misera realtà della nostra vita. Molti avranno memoria di quelle stanze del suo studio in via Salvamimi, di sera sempre accese sino a notte fonda, anche di sabato e di domenica, così come in tutti i giorni di festa. Era consuetudine che a circolare, di buon mattino, mentre tutti ancora riposavano, eravamo io, lui e Roberto Prozzo. Ora al terzetto, così in molti ci definivano, mancherai tu Franco, ma la tua figura di galantuomo rimarrà sempre viva e presente nel nostro ricordo. E’ mio desiderio salutarti con l’animo colmo di tristezza ricordando un episodio che, più di ogni altro, riesce a raffigurare l’uomo. Qualche tempo fa, ero in attesa di una notizia che, come spesso accade, non arrivava. Una sera, di tua iniziativa, senza che io ti avessi detto alcunchè, essendone tu venuto a conoscenza involontariamente, ti premurasti di rintracciarmi anche se ad ora tardi. Ti ringraziai per la disinteressata disponibilità. Ecco, questo eri tu, Franco. In un mondo di propositi effimeri, prima di essere professionista, sei stato un uomo nel senso più alto. Addio, amico di quella classe di ferro. Che, senza di te, di ferro non è più”.