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POLITICA

“Un ricordo che continua a rappresentare un insegnamento di vita costante”

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“Devo fare in fretta, adesso tocca a me”, è questa una delle più celebri e veritiere frasi pronunciate da Paolo Borsellino, un grande uomo che di mestiere faceva il magistrato scomodo ma coraggioso, in quanto, assieme a Giovanni Falcone, ha speso tutta la sua vita in difesa della legalità e contro la mafia. Oggi – scrive in una nota il segretario provinciale e consigliere comunale di Benevento dell’talia dei valori, Francesco Zoino – cade il diciannovesimo anniversario della strage di via D’Amelio in cui persero la vita, in seguito all’esplosione di un’autobomba, Borsellino e i 5 agenti della scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.

Tanti italiani, in ogni parte del nostro Paese, si preparano a scendere in piazza numerosi per difendere il ricordo di uno di quei pochi uomini veri che hanno ‘osato’ combattere la mafia, non cedendo alle intimidazioni, agli attacchi, all’isolamento.

I cittadini non dimenticano gli eroi della lotta alla criminalità organizzata, in quanto è grazie a loro sacrificio se oggi la mafia è meno potente di un tempo ed è costretta a limitare la sua violenza, non potendo più contare sul silenzio della collettività da cui traeva gran parte della sua forza. E’ grazie al coraggio ed al senso del dovere di uomini come Falcone e Borsellino, se le nuove generazioni possono sperare in una eliminazione definitiva di questo male annoso, i cui tentacoli, in maniera subdola, raggiungono stanze e luoghi impensabili.

E proprio nelle nuove generazioni Paolo Borsellino aveva individuato la chiave per sconfiggere la mafia: "Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo".
I valori di giustizia e di libertà dal ricatto mafioso lasciati in eredità da Borsellino alla società e ai giovani devono essere l’incipit per la creazione di un movimento culturale e morale che porti alla liberazione dalla mafia e da tutti i suoi ‘alleati’ che hanno rovinato e rovinano tutt’oggi l’Italia”.

 

 

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