Cittadini
La Festa della Madonna delle Grazie costa 90 centesimi ad ogni cittadino beneventano

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Il concetto di taglio delle spese, evidenziato dall’assessore Lepore nella presentazione del bilancio preventivo del Comune di Benevento, trova invero piena applicazione anche verso la Festa della Madonna delle Grazie. Che è ritenuto evento che riveste “particolare importanze sia sotto l’aspetto religioso, per la grande devozione da sempre manifestata dai cittadini e dai residenti dei paesi limitrofi, sia sotto l’aspetto commerciale e sociale, per la presenza di numerosissimi espositori (sic!), nonché per la tradizionale realizzazione di un ricco programma di spettacoli artistici e ludici (arcisic!) ad opera dell’Amministrazione Comunale”.
Con la delibera n. 75 dello scorso 20 giugno, quella sopra citata, la Giunta Comunale ha stanziato 55.000 euro (l’anno corso furono 72.000, ma ci si avvicinava a grandi passi al voto…) per organizzare l’installazione di luminarie artistiche, i fuochi artistici pirotecnici (la patente “d’artista” la conferisce la delibera stessa) il 1 luglio e l’accompagnamento musicale audio professionale il 3 luglio (la bandaaaaa!!!! – cfr. Belushi), senza disdegnare i necessari bagni chimici.
Nell’ordine: 20.000 euro le luminarie, 26.000 i fuochi, 5.000 la musica, 2.000 i bagni e 2.000 le spese varie. A fronte di ricavi presunti per 14.000 euro derivanti dalla tassa di partecipazione ed occupazione del suolo pubblico, come lo scorso anno (qui la cifra non scende, però: costi differenti e qualità differenti producono evidentemente introiti uguali).
Il bailamme pagano che s’intreccia allo sfondo religioso è evidentissimo nei tre giorni della Festa, non lo nega nessuno ma nessuno lo denuncia. E comunque, questa Festa costa 0.90 centesimi d’euro all’intera comunità di Benevento. Credenti e non credenti, interessati e disinteressati, contenti ed infastiditi, favorevoli e contrari, cattolici e Testimoni di Geova. E’ una sorta di ‘tassa sul macinato’ rubricata, in bilancio, alle spese di rappresentanza (politica) necessarie ma sostanzialmente inutili per la comunità. Che da un arco di luci, un flato scoppiettante, un panino con la salsiccia, un giro sulle giostre, un bijoux fintesotico ricava ben poco, se non anche distrazione dall’opera stessa di sincero culto.