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POLITICA

Referendum, ‘oltre la vittoria’

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“I referendum del 12-13 giugno – scrive in una nota di commento la Rete Commons – hanno fatto segnare una straordinaria vittoria di popolo, come in Italia non si vedeva da anni, e sopratutto in pochi avevano immaginato. Una netta maggioranza degli Italiani ha colto l’occasione di esprimere un voto finalmente libero e ha scelto di farlo con una valanga di ‘sì’ in favore dell’acqua come bene comune, delle energie rinnovabili e sicure, della giustizia uguale per tutti. Anche da Benevento città è giunto uno bel segnale, con un dato del tutto in linea con quello nazionale: e qui la sorpresa è stata ancor più grande, sopratutto per chi ad urne ancora aperte si era precipitato ad esecrare lo scarso senso civico dei propri concittadini, attitudine piuttosto diffusa nel ceto dirigente beneventano. Ed in non pochi paesi della provincia l’affluenza è risultata anche nettamente maggiore rispetto al resto della nazione.
Per chi ci si è impegnato, sono stati due mesi di campagna referendaria duri ed appassionati.
Ed in parecchi abbiamo imparato parecchie cose, ed altre le abbiamo viste confermate. Abbiamo imparato che il muro di silenzio e di illegalità continuata ed aggravata costruito dal sistema intorno alla consultazione popolare può essere abbattuto con un certosino lavoro di impegno e di informazione. Ora va di moda sostenere che questa sia stata una vittoria di internet, dei social network. In realtà, è stata la vittoria delle centinaia di migliaia di attivisti che in tutta Italia si sono presi la briga di parlare con la gente comune, quella che non usa la rete e come unica fonte di informazione dispone di minzolini & co.
E’ stata la vittoria del pescivendolo del mercato di piazza Risorgimento, che diceva: “me ne frego dell’aumento della bolletta, l’acqua è un bene comune e tale deve restare”. E poi si è fatto dare dei volantini per distribuirli ai clienti. O delle tante vecchiette che andavano ad informarsi da quegli strani ragazzi vestiti in tuta bianca e poi annuivano convinte.
E’ stata una vittoria di popolo, internet o meno.

 

Abbiamo visto che il lavoro paga. Migliaia di flyer distribuiti, flash mob in giro per la città, manifesti, macchine con gli altoparlanti. Ci siamo sporcati le mani, ma ne è valsa la pena. Anche perché ora possiamo permetterci di sorridere al pensiero di chi, fiutata l’aria all’ultimo momento, ha provato ad impossessarsi dei referendum con qualche attacchinaggio dell’ultima ora. Abbiamo, sopratutto, imparato che quasi trent’anni di neoliberismo non sono riusciti ad uccidere la coscienza sociale del paese, e che le manovre di palazzo ed un’assoluta incapacità di comunicare con la gente comune non hanno ammazzato neanche quella della nostra città. Anzi, ci pare che il risultato più importante di queste votazioni sia stato quello espresso dal prof. Ugo Mattei: “Questa campagna referendaria ha fatto emergere un nuovo ceto di persone capace di occuparsi dei beni comuni”: quelle giovani e quei giovani che sono stati impegnati per giorni e giorni, e ci hanno messo lavoro, passione, competenza e bellezza, senza interessarsi degli steccati artificiali creati artatamente dalla brutta politica locale. Insieme per i beni comuni, senza bandierine o primigenie di sorta. Insomma, oltre il risultato in sé, questa campagna referendaria ha dato straordinari segnali di speranza per il futuro. Perché naturalmente questo non è che un inizio.

 

Qui a Benevento, nell’immediato ci sarà da confrontarsi con la costruzione della centrale ‘Luminosa’ e con la questione rifiuti, chissà come mai ancora irrisolta. Più in generale, sui temi del lavoro, del sapere libero, delle energie rinnovabili, dei trasporti, tutte istanze che attengono alla categoria dei beni comuni perché toccano direttamente il bene comune.

 

Impegnarci su questi temi, è proprio quello che faremo, che abbiamo anzi già iniziato a fare. Nelle stesse forme risultate vincenti in campagna elettorale e sapendo di poter contare su forze fresche e appassionate in grado di opporsi efficacemente agli interessi di pochi speculatori”.

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