Titerno
‘Eroi e contro-eroi’, manifestazione a Vicenza

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“Pier Eleonoro Negri – si legge nella nota diffusa alla stampa dal comune di Pontelandolfo – nacque a Locara una frazione del Comune di San Bonifacio in provincia di Verona il 29 giugno 1818. Ufficiale militare di carriera di famiglia patrizia, possidente, immortalato patriota. Alla sua morte avvenuta a Firenze nel 1887, i resti mortali furono traslati nella città di Vicenza dove oggi in piazza S. Stefano fa bella mostra una lapide celebrativa delle gesta del “boia di Pontelandolfo”. Un monumento che rappresenta un insulto alla memoria dei migliaia di martiri pontelandolfesi inceneriti dalla “esemplare punizione” sabauda per un reato mai compiuto.
Con una nota del 9 aprile 2010 il sindaco Cosimo Testa raccontava la storia vera della strage di Pontelandolfo all’omologo vicentino. Concludeva il documento con una istanza: … “Le chiedo se non ritiene doveroso, giusto e riparatore rimuovere quella lapide commemorativa, che procura disdoro alla Sua città. E se non ritiene, invece, cosa buona e giusta, intitolare una strada non secondaria della Sua città a “Pontelandolfo 14 agosto 1861 – città martire della sofferta e dolorosa Unità d’Italia””.
Il Sindaco Achille Variati non ha mai dato un segno di riscontro alle istanze di Testa.
Ma a Vicenza non tutti tacciono. Qualcuno ha sentito il dovere di far sentire la propria voce. Il professor Mario Disconzi, in collaborazione con l’Assogevi Onlus (Associazione Generazioni Vicine) nell’ambito dell’evento “Tuttinfesta” del prossimo ventotto maggio, in seno alla programmata manifestazione “Pontelandolfo – Eroi e contro eroi” che si terrà presso la villa Tacchi, darà voce forte agli eccidiati. Dopo 150 anni di omertà, finalmente qualcuno, dunque, attraverso la narrazione di Alberto Serafin del Theama Teatro, sente il dovere morale di parlare di Pontelandolfo nella città di Vicenza e di porgere le scuse alla comunità sannita che con grande determinazione si sta scrollando di dosso il marchio infamante di paese di briganti. Alla presenza di autorità pubbliche del centro veneto e di Benevento, con la partecipazione straordinaria di Renato Rinaldi, il Coordinatore del Comitato Civico di Pontelandolfo per la Solenni Celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, sarà fatta chiarezza al Nord sugli eventi che scatenarono la rappresaglia piemontese contro un paese innocente. E fu una repressione senza limiti.
“Ritento questo evento fondamentale perché pubblico – ha detto Disconzi – e che è la giusta risposta, o tentativo di risposta, a 150 anni di silenzi. Bene o male le due comunità, Vicenza e Pontelandolfo, si conosceranno e apriranno uno spiraglio sull’eccidio”
Significativa sarà la testimonianza che porterà Renato Rinaldi in terra vicentina. Il Coordinatore del Comitato ha collazionato un ricco dossier di documenti, rapporti epistolari e testimonianze inedite relative all’evento post-unitario che vide il paese di Pontelandolfo soccombere sotto i colpi impietosamente inferti dall’orda barbarica savoiarda per mano armata di 500 bersaglieri e mercenari ungheresi al comando del tenente colonnello Pier Eleonoro Negri”.