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POLITICA

A te, futuro sindaco di Pago Veiano…

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(lucia gangale) “Intanto, diciamo subito una cosa: mai vista la piazza centrale del paese così invasa di gente come in queste sere di comizi elettorali. Nemmeno quando c’è la festa patronale, dalla formula ormai stanca che si ripete uguale a sé stessa tutti gli anni.
Abbiamo sentito parlare, volta per volta, di “immobilismo” passato, di “perenni sconfitte elettorali”, di “dominio cautanese” negli uffici pubblici e nella mensa scolastica, di “energia pulita” da portare a Pago, di cose che non vanno e lunghi elenchi di buoni propositi… Di tanto. Ma forse mai, come in questa tornata elettorale, si è avvertita, palpabile, l’esaltazione che percorreva la folla. Elemento nuovissimo è, poi, la partecipazione giovanile: non tanto o non solo perché uno dei tre candidati è poco più che ventenni, ma soprattutto per la numerosissima presenza dei giovani nella piazza e per il modo in cui questi, negli ultimi mesi, hanno fatto rete su Internet. Potenza della comunicazione che si evolve, aprendo orizzonti sempre nuovi, sconosciuti solo quattro anni fa…
Certo, non sono mancati gli applausi di coloro che sono sempre pronti a saltare sul carro del vincitore. In un paesino ci si conosce tutti e si fa presto a fare due più due…
Chiunque tu sarai, egregio sindaco di Pago Veiano, avrai come primo problema quello di ridurre l’odiata Tarsu, che è stata un salasso per tutti i cittadini di questo comune. Operazione che, certo, non sarà facile, perché sarà la prima rogna che erediterai dalla passata amministrazione.
E poi sai che ci saranno tante cose da fare e sistemare, per mettere questo paese veramente al passo con gli altri Comuni d’Italia. Vogliamo cominciare questo elenco di desiderata?
– Bisognerà completare il depuratore comunale e sistemare tutta la strada (franosa) che lo interessa;
– Bonificare la cosiddetta “isola ecologica” di via Giovanni XXIII, inefficiente e puzzolente, dislocando altrove e i rifiuti e destinando questo sito a qualcosa di meglio: un centro polifunzionale, ad esempio;
– Completare la sala conferenze, anch’essa a via Giovanni XXIII, di cui da anni esiste solo l’ossatura. Pago Veiano è l’unico paese della provincia di Benevento a non avere ancora una sala conferenze;
– Recuperare le dieci fontane sparse nel paese, sommerse dall’erbaccia o divenute improvvisamente di utilità privata;
– Dotare il paese di un piano regolatore e di un piano turistico;
– Assegnare le case di via Pozzo e di via Caio Safronio, ormai completate;
– Dare una destinazione d’uso a palazzo Casalbore;
– Recuperare palazzo Polvere prima che vada in polvere (sono 25 anni che i politici di turno dicono che prima o poi ci penseranno. Alla vergogna non c’è mai limite…);
– Dare un senso a questo che sembra essere diventato il paese dei muri (oltre che del ferro): abbellire tutte, proprio tutte le murate del boschetto con l’arte del writing, in modo da concepire uno spazio che sia un intreccio di natura e cultura. Quando penso alla cintura del boschetto penso anche alla bonifica integrale del sito, dove dappertutto c’è immondizia;
– Far arrivare un istituto di istruzione superiore in questo paese, se veramente si vuol dire di averlo portato al passo con i tempi. A tale scopo si presterebbe sia il palazzo Polvere che il vecchio edificio della Scuola Elementare, una mega struttura completamente abbandonata perché il pallino degli amministratori era quello di costruire un plesso scolastico unico che racchiudesse asilo elementari e medie. Ricordati che Pago è un paese ormai vecchio e che il futuro sono i giovani. Porta qua una scuola nuova e di eccellenza, un indirizzo che non abbia nessun altro. Quale? L’ho già detto: un Istituto di Arte Bianca e/o un Istituto d’Arte;
– Concepire e realizzare una rassegna di grido, che, impostata bene, possa veramente generare turismo e socializzazione in questo comune a desertificazione permanente.
Ma soprattutto, caro futuro sindaco di Pago Veiano, metti in pratica l’arte suprema: quella dell’ascoltare i tuoi cittadini e di non delegare le decisioni ad altri.
Buon lavoro e buona fortuna”
 

 

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