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POLITICA

‘Fausto Pepe, un piccolo ingegnere di periferia che da noi ha avuto tutto…’

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A sette giorni dalle elezioni, la campagna elettorale si fa sempre più arriventata: con un comizio dai toni accesi ed appassionati il Patto istituzionale per il Territorio guidato da Carmine Nardone ha infatti infiammato il pubblico e gli stessi relatori.
Nel cuore del rione Libertà, in una piazza San Modesto gremita, sul palco hanno preso la parola Angelo Irano, Giovanni D’Aronzo, Nazzareno Fiorenza, Pasquale Viespoli, Gennaro Santamaria e Sandra Lonardo.
Dal programma elettorale, alle inefficienze dell’amministrazione uscente fino alle querelle di questi giorni; ultima in ordine di tempo sulla vicenda Magnegnas l’interrogazione regionale del consigliere Pd, Del Basso De Caro, “il moralizzatore dal doppio cognome che ha messo in moto una macchina del fango”, lo definisce il segretario provinciale dell’Udc Gennaro Santamaria che, incontenibile, lancia strali ai vertici del Pd e al sindaco uscente: “E’ rimasto solo – dichiara – con quelli che neppure lo volevano ricandidare, lasciandoci una città in ginocchio e piena di debiti occulti”.
 

Ed un fiume in piena è stata anche il consigliere regionale Sandra Lonardo Mastella che insieme al marito, Clemente, appoggia il candidato a sindaco Nardone.
Si rivolge, la Lonardo,  a Fausto Pepe, "quel piccolo ingegnere di periferia che da noi ha avuto tanto, ha tradito tutto; affarismo e poltrone questa è stata la sua giunta”.
 

E a Pepe, ma anche a Tibaldi, candidato del centrodestra, il senatore Pasquale Viespoli rilancia la palla: “Sono stato definito vecchio e trasformista, ma da che pulpito? Proprio da chi fa politica da quando ci sono io e va da una parte all’altra; forse – ironizza – appaiono sempre nuovi perchè nessuno fino ad ora si è mai accorto di loro”.
Oltre due ore di discorsi con la conclusione affidata tutta al candidato sindaco del Pit, Carmine Nardone che parlando agli abitanti del quartiere ha presentato la sua idea, il suo progetto concreto per riqualificare e rendere più vivibile il Rione Libertà: “più asili per i bambini, infrastrutture e servizi per i giovani e gli anziani, ed ancora un’integrazione complementare con il resto della città”.

 

 

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