POLITICA
Perché non una festa, invece di una “battaglia”?

Ascolta la lettura dell'articolo
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Luigi La Monaca di Sinistra Ecologia e Libertà:
“Sarò fuori dal mondo e da determinate logiche ma, quello cui sto assistendo durante questa campagna elettorale, mi lascia esterrefatto. La competizione elettorale vede di scena circa 700 cittadini beneventani che, chi per un motivo chi per un altro, hanno deciso di mettere in gioco la propria persona e la propria immagine in quest’agone politico.
Io accolgo con piacere il numero alto di partecipanti alla competizione elettorale, penso che più persone siano presenti e i cittadini potranno avere un margine di scelta maggiore. I quattro candidati a sindaco sono, oltre che degli amici personali, persone stimabili e molto preparate. Mi piacerebbe che le discussioni su cosa fare della nostra città vertessero prevalentemente sullo scambio di opinioni, politiche e tecniche, per migliorare la vita dei nostri concittadini.
Questa corsa sfrenata a denigrare e a scovare magagne mi fa stare molto male e mi porta a considerare una serie di cose. Spese incredibili per la realizzazione di manifesti che infestano letteralmente la città, ma come si può amare una città e trattarla in questo modo? Non sarebbe stato più equo e opportuno affidare a una sola agenzia l’affissione dei manifesti elettorali di tutti i partiti nel rispetto degli spazi assegnati? Così facendo, tutti i competitor avrebbero avuto pari trattamento e non si sarebbe assistito allo spettacolo indecente di questi giorni.
Nei dibattiti politici, svolti prevalentemente sempre dagli stessi soggetti, in barba a qualsiasi forma di rinnovamento, si assiste a delle vere e proprie gare d’insulti, si fa a gara a chi alza di più la voce e a chi può denigrare di più il suo competitor politico. Non sarebbe meglio analizzare i problemi che attanagliano la nostra città e illustrare le eventuali soluzioni? Si parla di lavoro e nessuno propone soluzioni attuabili, si parla di viabilità e tutti tacciono, si parla di bellezze architettoniche e nessuno fa proposte concrete per valorizzarle e renderle un volano economico.
Spesso si dimentica che, chiunque sarà eletto, dovrà governare anche le persone che gli sono state contrarie durante la campagna elettorale. Chi governerà dovrà governare tutti allo stesso modo e con la stessa considerazione. Benevento ha bisogno d’idee nuove che possano rilanciare l’economia e la città sotto tutti i suoi aspetti, ma, è ovvio, che le proposte debbano essere attuabili, fattibili, altrimenti il “c’è pilo per tutti” la continuerà a fare da padrone.
Io tutta quest’aria di rinnovamento sia generazionale sia ideologico non la riesco a cogliere, vedo sempre gli stessi volti e le stesse persone che, dopo 40 anni di governo, potrebbero anche pensare a riposarsi un po’ e a fare spazio ad altri, possibilmente non a figli e parenti prossimi, quella è tutt’altra cosa e si chiama monarchia.
La politica non è un mestiere, è una missione, bisogna ricordarlo a tutti indistintamente! Io confido molto nell’intelligenza degli elettori che, assistendo a queste scene di “comare” al bar, sappiano scegliere i loro rappresentanti senza farsi condizionare da parentele e promesse.
Il governo della città è una cosa seria e, chi governerà, mi ripeto, dovrà governare tutti. Ai politici impegnati, me compreso, in questa corsa al governo della res pubblica, mi viene voglia di dire: “Comportatevi da concittadini e da amici, fate in modo che questa contesa elettorale abbandoni la rudezza e possa assurgere a una festa dove sia i vincenti sia gli sconfitti si possano sentire tranquilli e possano vivere meglio nella città che amano”!”.