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Vigili urbani armati, un’esigenza di sicurezza pubblica

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La Uil Fpl rende noto che recentemente il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ufficio per gli Affari della Polizia Amministrativa e Sociale del Ministero dell’Interno, ha emanato, in data 29 marzo 2011, la circolare n. 557/pas. 12982 avente per oggetto: “Chiarimenti in ordine alle modalità di espletamento del servizio da parte degli operatori della Polizia Locale ed alla dotazione delle mazzette da segnalazione”.
Sostanzialmente la circolare sottolinea che la disciplina delle caratteristiche e degli strumenti operativi in dotazione ai Corpi o ai Servizi è demandata alle Regioni (art. 6 comma 2, n. 5 legge 65/86), fatto salvo l’armamento che la stessa legge quadro rimanda ad un apposito Regolamento approvato con Decreto del Ministero dell’Interno (D.M.145/87).
La circolare, citando l’art. 4 del Regolamento ministeriale, elenca le armi di cui la Polizia Municipale può dotarsi esprimendo parere contrario sull’utilizzo di “oggetti”, definiti manganello o sfollagente, trattandosi di armi il cui porto è espressamente vietato dall’art. 4 della legge 110/75.
Partendo da tale assunto, il Ministero ritiene che analoghe considerazioni debbano farsi per la mazzetta di segnalazione o bastone distanziatore e per i prodotti antiaggressione, i cosiddetti “spray al peperoncino “, per cui tali strumenti rientrano nel generale concetto di armi proprie. Il Dipartimento della pubblica sicurezza rafforza tali concetti ritenendo che la materia in esame sia di competenza esclusiva della legge statale, in virtù di quanto previsto dall’art. 117 della Costituzione in merito ad armi, ordine pubblico e sicurezza.
In relazione poi alle modalità di espletamento dei servizi di Polizia Locale il Ministero ritiene che laddove l’amministrazione non abbia ritenuto di dotare di armi il personale dei corpi e servizi di Polizia Locale, gli stessi siano, comunque, tenuti ad assicurare tutti i servizi propri d’istituto, come individuati dalla legge quadro 65/86.
E’ bene tuttavia sottolineare come negli ultimi anni diverse Regioni sono intervenute, sul piano normativo, con leggi di riordino sulla Polizia Locale e con la conseguente emanazione di appositi Regolamenti, a livello comunale, che prevedono, oltre l’armamento, l’adozione di dispositivi di tutela dell’incolumità personale, nell’ambito di un quadro normativo di riferimento che ha, ormai di fatto, posto la Polizia Locale come figura strategica per la sicurezza urbana sul territorio.
Da una parte quindi si chiede che la Polizia Locale diventi elemento integrante delle politiche per la sicurezza, dall’altra si continua con la politica del rinvio in merito all’approvazione della legge di riforma sulla Polizia Locale, ormai ineludibile.
Anche in merito all’armamento, è da tempo che la UIL FPL chiede di fare chiarezza sulle problematiche legate all’armamento della Polizia locale, attraverso l’emanazione di un apposito Regolamento che disciplini i requisiti psico-fisici per la dotazione delle armi,la custodia delle stesse, la tipologia d’armamento, i criteri d’addestramento, ricomprendendo anche i cosiddetti strumenti di autotutela.
A giudizio della Uil appare ormai indispensabile:
– riavviare l’iter di approvazione della legge di riforma della Polizia Locale;
– definire un apposito Regolamento sull’armamento con conseguente adeguamento normativo a livello regionale.
“È una scelta importante, – commenta il segretario della Uil di Benevento Fioravante Bosco – perché l’esigenza di un nuovo assetto normativo per la Polizia Locale è il risultato di profonde trasformazioni in atto nelle nostre città e di una ormai diffusa domanda di sicurezza da parte delle comunità locali. L’esigenza da parte dei cittadini di un controllo sempre più capillare del territorio e di un’ordinata e civile convivenza nelle complesse realtà urbane, amplia notevolmente le competenze della Polizia Locale e rafforza la necessità di ricondurre in maniera più compiuta, il quadro normativo, in materia di sicurezza, nell’alveo istituzionale nazionale e locale per un corretto ed equilibrato controllo del territorio.
Il tema centrale non è attribuire nuovi compiti alla Polizia Locale, quanto disegnare un quadro giuridico univoco valido su tutto il territorio. Un quadro normativo – rimarca il responsabile della Fpl Antonio Pagliuca – che consenta un efficace coordinamento tra ordine e sicurezza pubblica per una piena collaborazione tra le Forze di Polizia nazionali e la Polizia Locale".