POLITICA
Quesiti referendari, i Giovani Democratici si mobilitano

Ascolta la lettura dell'articolo
I quesiti referendari sui quali ci si confronterò nel secondo week-end di giugno sono stati oggetto della disamina dei Giovani Democratici del Sannio che, attraverso una nota del segretario Lorenzo Antinoro, hanno sollecitato i segretari di circolo GD del territorio “sin da ora a prendere contatti con la segreteria per costituire i comitati promotori e a preparare la mobilitazione per l’appuntamento referendario”.
Nello specifico, sui quesiti ecco le considerazioni espresse dal segretario Antinoro.
Energia nucleare
“No al nucleare. Non è una scelta dettata, come vorrebbe sostenere il governo, “dall’emozione”, in seguito alla tragedia del Giappone. Per quanto riguarda il nucleare di oggi, restano del tutto irrisolti i problemi di impatto ambientale, sicurezza della popolazione e, in particolare, di smaltimento delle scorie radioattive, insomma gli studi presentati a sostegno del programma energetico nucleare sono segnati esclusivamente da ragioni propagandistiche: non trova riscontro che il nucleare ridurrebbe i costi per le famiglie, infatti senza un forte sostegno pubblico l’attuale nucleare non è competitivo e i costi ricadrebbero proprio sulle tasche di noi cittadini, che già oggi ogni anno paghiamo 400 milioni di euro sulle bollette elettriche per smaltire le scorie del vecchio nucleare. I Giovani Democratici credono sia necessario che il governo doti il paese di un Piano Energetico serio puntando sulle energie rinnovabili”.
Acqua pubblica
I Giovani Democratici hanno condotto una dura opposizione al disegno di privatizzazione forzata del servizio idrico imposto dal governo Berlusconi, approvato a colpi di fiducia con la falsa motivazione di rispondere a un obbligo comunitario in realtà inesistente. Le norme fatte approvare dal governo Berlusconi espongono gli enti locali al rischio di soccombere alla forza dei monopoli privati retti da poche grandi aziende spesso del tutto estranee ai contesti territoriali in cui viene svolto il servizio. A nostro avviso solo grazie ad un intervento legislativo di riforma complessiva del settore è possibile realizzare gli obiettivi irrinunciabili della tutela delle acque, dell’accessibilità per tutti, garantendo l’equità delle tariffe e l’efficienza del servizio.
Legittimo impedimento
“I deputati del Partito Democratico hanno votato contro il legittimo impedimento perché riproduce nella sostanza il lodo Alfano, una legge censurata dalla Corte costituzionale.
E’ una norma che stravolge il concetto di legittimo impedimento, un termine disciplinato nel processo penale come un punto di equilibrio tra il diritto alla difesa ed il corretto esercizio della giurisdizione. Al fondo di questa legge non esiste un’esigenza di giustizia e di tutela dei cittadini. Questa norma non ha un carattere generale ed astratto, è solo un meccanismo artificioso di tutela di una sola persona, insomma é un trucco per sottrarla ai procedimenti giudiziari in corso. Il referendum passa se si raggiunge il quorum. Occorre che vadano a votare 25 milioni di italiani. Per questo dobbiamo informare, altrimenti aspettiamoci qualche atto di forza di questo governo.”