CRONACA
Padre Pio finisce davanti al presidente Napolitano

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L’Associazione Pro Padre Pio – l’Uomo della Sofferenza ha trasmesso al Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, nella sua qualità di di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, alla Procura Generale, presso la Corte di Cassazione presso la Corte d’appello di Bari, una richiesta che muove da un dato di carattere legale, appunto: “La Procura di Foggia non ha provveduto al sequestro e la comparazione dell’esame del Dna di padre Pio in merito all’osso del collo del Santo esposto nel Convento dei Frati Cappuccini a Pietrelcina”, secondo quanto emerso dopo l’udienza tenutasi nei giorni scorsi. Le indagini in merito a tale fascicolo, sarebbero state svolte, secondo il documento trasmesso al CSM, “secondo canoni illegali”. L’Associazione Pro Padre Pio ha dunque chiesto al CSM di procedere “nei confronti del pm che non avrebbe svolto il suo compito di indagine nei confronti degli imputati frati cappuccini di San Giovanni Rotondo e Pietrelcina”.
Nella richiesta dell’Associazione Pro Padre Pio, dunque, si evince una richiesta al CSM affinché apra un procedimento disciplinare nei confronti del Pm, Dominga Petrilli ed “il reato ipotizzato sarebbe quello di omissione di atti di ufficio”. L’avvocato Francesco Traversi chiede allora, nella missiva al Presidente della Repubblica Napolitano, di disporre il trasferimento del fascicolo del procedimento penale riguardante la questione dell’osso del collo di padre Pio davanti alla Procura Generale di Bari e che si proseguano quelle indagini che non sarebbero state eseguite secondo la legge, e secondo le prove” in possesso dello stesso Traversi, presidente dell’Associazione Pro Padre Pio-l’Uomo della Sofferenza di Torino.