CULTURA
Serata “The Wall” alla Luidig

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In vista del tour "The Wall”, di Roger Waters, la librereia Luidig dedica una serata all’approfondimento del capolavoro pinkfloydiano.
I Pink Floyd, il genio di Waters, gli incubi, la visionarietà, il simbolo, la musica, il film. Questi gli aspetti che saranno toccati durante l’incontro che si terrà il 2 Aprile alle 18.00.
L’album, The Wall, è un’opera rock incentrata sulla storia di un personaggio inventato: Pink. Egli, a causa di una serie di traumi psicologici, arriva a "costruirsi un muro" mentale dietro al quale si isola.
Pink è un artista che, anche a causa dei tragici avvenimenti della propria vita (il padre morto in guerra mentre lui era ancora in fasce, la scuola disumanizzante, la madre iperprotettiva, l’alienante vita da rockstar, le groupie, il divorzio), si chiude dietro ad un muro psicologico invalicabile che, per proteggerlo dal mondo esterno lo soffoca inesorabilmente, trascinandolo nella follia (ciò richiama anche la storia personale di Syd Barrett). Dall’infanzia e dalla prima giovinezza di Pink, si passa – nel lato B del primo disco – al difficile rapporto del protagonista, ormai divenuto una stella del rock, prima con la madre, poi con il successo. Intanto il rapporto tra Pink e la moglie si incrina a causa della loro incomunicabilità; il muro ormai si è chiuso. Con esso Pink cerca di proteggersi dalle delusioni, da ogni dolore, ma resta più che mai solo. Tenta di vincere il proprio isolamento, ma inutilmente. Pink è solo ed in balia dei propri produttori che lo salvano da un’overdose solo per sbatterlo su un palco per il suo ennesimo concerto.
Waters immagina che la massificazione giovanile, la perdita di identità delle masse di adolescenti venga favorita e forse anche sfruttata dalle rock star, il cui seguito acritico potrebbe addirittura far rivivere gli incubi del nazismo. Ma resta l’isolamento del protagonista. Tale solitudine può essere vinta in un solo modo: analizzare la propria vita, rivedere il proprio percorso; così si apre un processo (The Trial), il cui esito è la condanna, forse dolorosa, forse liberatoria, ad abbattere il muro, eliminando le proprie difese ed esponendosi – nudo – ai propri simili.
Il doppio album si chiude con la ballata Outside the Wall, poesia delicata, dal tono introspettivo, in cui Waters spiega come sia difficile rimanere sempre sani di mente.