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POLITICA

Pedaggio sul raccordo, allo studio misure per i pendolari

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“Il Governo si adopererà per individuare tutte le soluzioni e le iniziative atte a favorire i pendolari, escludendo determinati tratti di autostrade e raccordi autostradali interessati da traffico prevalentemente urbano e con caratteristiche pendolari dall’applicazione del pedaggiamento elettronico o, in alternativa, prevedendo forme di esenzioni anche diversificate per gli utenti dei comuni interessati”.
E’ questa, in sintesi, la risposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti all’interrogazione presentata dall’onorevole Costantino Boffa con la quale il parlamentare sannita del Pd ha chiesto di escludere dall’applicazione del pedaggio il raccordo autostradale RA9 di Benevento ovvero, in second’ordine, considerata l’inadeguatezza dell’unica strada parallela (la Strada Statale 7 Appia) di esentare dal pagamento del pedaggio i cittadini residenti nei comuni dell’area interessata.
“Un segnale positivo che comunque non chiarisce affatto gli esiti di questa vicenda. Da qui occorre ripartire nella mobilitazione per scongiurare la possibilità che dal primo maggio prossimo possa essere applicato il pedaggiamento elettronico (free flow) sul raccordo autostradale RA9 che collega la Napoli-Canosa con la città di Benevento”.
Così Boffa ha commentato la risposta al suo atto di sindacato ispettivo.
Nel frattempo, come noto, è intervenuta una nuova sentenza del Tar Lazio che ha accolto nel merito il ricorso presentato da alcuni enti locali a seguito del decreto del 25 giugno scorso con cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri introduceva un aumento delle tariffe su alcuni raccordi stradali e autostradali.
L’aumento era stato già congelato a luglio dopo una sospensiva accordata sempre dal Tar e poi confermata dal Consiglio di Stato.
“La sentenza del Tar – precisa il deputato sannita del Pd – non produrrà effetti giuridici sull’applicazione dal prossimo primo maggio del pedaggiamento elettronico (che dovrebbe interessare il territorio sannita) introdotto con il decreto n.12 del 5 agosto scorso recante misure urgenti per il settore dei trasporti e disposizioni in materia finanziaria. Rappresenta però una sonora bocciatura per il Governo che, attraverso l’aumento ingiustificato dei pedaggi, tenta di colpire le tasche dei cittadini (l’Anas ha chiuso infatti per il secondo anno consecutivo in positivo il suo bilancio staccando un dividendo di cinque milioni di euro al Tesoro e non necessita di entrate extra) e confonde ulteriormente una vicenda già non del tutto chiara. Basti pensare che il decreto dell’agosto scorso rimanda ad un nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri la definizione delle modalità e dei criteri di pagamento sugli oltre 1300 km di strada sui quali sarà introdotto il pedaggiamento elettronico. Bene, a poche settimane dalla data in cui dovrebbero iniziare ad essere applicate le nuove misure, il prossimo primo maggio, il decreto ancora non viene emanato. Da qui l’esigenza di proseguire la mobilitazione portando avanti da un lato la richiesta che il raccordo di Benevento non venga inserito nell’elenco finale delle tratte sui cui introdurre il pedaggio (e che in caso contrario si preveda l’esenzione dei pendolari dell’area interessata) e dall’altro chiedendo un rinvio dei termini previsti per l’entrata in vigore di quanto disposto dal decreto del 5 agosto. E’ questo, infatti, il provvedimento che introduce, anche per il nostro territorio, nuovi pedaggi mentre leggo che si fa impropriamente riferimento al decreto Milleproroghe”.
Ricordiamo inoltre che il 13 settembre 2010 veniva pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un bando di gara indetto dalla direzione generale Anas spa per la fornitura e messa in opera di un sistema di pedaggiamento senza barriere sulle autostrade ed i raccordi autostradali Anas tra i quali è compreso anche il raccordo autostradale RA9 di Benevento. Una decisione che di fatto anticipava una scelta di competenza del Governo. Anche su questo punto Boffa ha chiesto chiarimenti nell’interrogazione. A tal proposito, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha risposto che “l’elenco potrà subire modifiche e/o integrazioni che i candidati alla gara si intendono impegnati ad accettare”.

 

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