Cittadini
‘Primo Marzo’, sciopero contro il razzismo

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Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo?
Partendo da questa domanda provocatoria lo scorso anno il movimento ‘Primo Marzo’ – in collegamento con altri Paesi europei – ha promosso una mobilitazione antirazzista e per i diritti umani che ha interessato oltre 60 città e coinvolto più di 300 mila persone in tutta Italia.
L’obiettivo di questa mobilitazione, che in molte città ha assunto la connotazione di un vero e proprio sciopero contro il razzismo e le discriminazioni, è stato far comprendere all’opinione pubblica quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società e come sia importante che italiani vecchi e nuovi si impegnino insieme per difendere i diritti fondamentali della persona, combattere il razzismo e superare la contrapposizione tra ‘noi’ e ‘loro’.
In questi mesi dall’esordio, ‘Primo Marzo’ ha deciso di continuare il suo cammino attraverso i comitati territoriali e di puntare a un coinvolgimento sempre maggiore della società civile.
Il colore di riferimento di ‘Primo Marzo’ rimane il giallo, considerato il colore del cambiamento e scelto anche per la sua neutralità politica. Come segno di riconoscimento, gli aderenti e i simpatizzanti di ‘Primo Marzo 2011’ indosseranno quindi anche quest’anno un braccialettino o un nastrino giallo.