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Nella nostra regione su 8 miliardi di euro disponibili, speso solo il 3,6%

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L’attuazione del Piano per il Sud non può prescindere dall’utilizzo dei Fondi Strutturali Europei a disposizione per il 2007-213. Ma i dati fotografano una situazione decisamente paradossale: si è speso soltanto l’8,2%. Infatti in tale periodo su una dotazione di risorse a disposizione che ammonta a 47 miliardi di euro destinati al Mezzogiorno, su un totale di 59,4 miliardi a disposizione dell’Italia, la spesa effettiva del Mezzogiorno ammonta a 3,9 miliardi di euro; mentre gli impegni in progetti operativi sono di 7,8 miliardi di euro (il 16,6% del totale).
Percentuali, queste, che sono la metà di quanto impegnato e speso nel Centro Nord del Paese, dove la spesa si attesta al 16,3% del totale e le risorse almeno impegnate sono al 34,1%. E’ quanto emerge dal quarto monitoraggio sul livello di spesa e di impegni dei Fondi Comunitari effettuato dalla UIL Servizio Politiche Territoriali che ha elaborato i dati, al Dicembre del 2010, della Ragioneria Generale dello Stato.
L’Unione Europea aveva indicato anche un obiettivo intermedio, stabilendo che entro il 2010 si sarebbero comunque dovuti spendere o impegnare almeno 26,6 miliardi di euro rispetto ai 47 desinati complessivamente al Mezzogiorno nei sette anni del programma. Ebbene, rapportando a questa cifra intermedia le risorse già spese (3,9 miliardi) si ottiene un deludente 14,5% di spesa effettiva, mentre le risorse impegnate in progetti operativi (7,8 miliardi) sono il 29,3% del totale intermedio.
“La situazione – spiega Guglielmo Loy , Segretario Confederale UIL – è da vero allarme rosso. A fine anno abbiamo evitato di perdere una parte consistente di tali risorse grazie a tecnicismi, ora però si pone il tema della selettività e strategicità degli interventi, della qualità della progettazione, della qualità e velocità della spesa, della concentrazione delle risorse”.
Anche i dati relativi al livello di spesa dei singoli Programmi operativi non sono confortanti, soprattutto per quanto riguarda il Fondo Sociale Europeo, che finanzia la formazione, le politiche attive del lavoro e, per il biennio 2009-2010, anche gli ammortizzatori in deroga per un importo di 2,2 miliardi di euro. Ebbene il livello di spesa di tale fondo, nel Mezzogiorno è al 9,7% (859 milioni di euro) del totale della sua dotazione. “Sintomo, questo – commenta Loy – che nel sistema regionale della formazione e del lavoro c’è più di qualche crepa a cui occorre rimettere rapidamenter iparo anche in relazione al drammatico dato sulla disoccupazione in generale, e quella femminile e giovanile nel mezzogiorno in particolare, dove un giovane su due è alla ricerca di un posto di lavoro”.
In questo disastro generale, oltre a qualche dato in controtendenza, emerge il forte e preoccupante ritardo di Abruzzo e, soprattutto, Sicilia e Campania. Infatti in Sicilia il livello di spesa fin qui effettuato è fermo al 5,3% del totale di risorse a disposizione (che ammontano a 8,6 mld di euro), in Campania tale percentuale è, addirittura, al 3,6% (su 8 miliardi di euro a disposizione di questa regione).
“L’impressione – conclude il Segretario della UIL – è che nonostante i proclami e gli appelli, sembrano ripetersi, esattamente, quegli aspetti negativi che hanno caratterizzato l’utilizzo dei Fondi europei nel recente passato”.