POLITICA
‘Praticabile l’ipotesi di una seconda regione con Avellino, Benevento e Salerno’

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"Qualche giorno addietro il Consiglio Provinciale di Salerno ha votato all’unanimità dei presenti l’istituzione della nuova regione del Principato di Salerno”, ma, secondo il consigliere regionale Mucciolo "la proposta non può camminare sul revanscismo identitario campanilistico e municipalistico, che se assecondato aprirebbe ad una spirale di polverizzazione dei territori, disgregando ulteriormente il tessuto sociale. Nessuna delle motivazioni addotte supporta sufficientemente la proposta di Cirielli, però il problema esiste ed è serio: Napoli è di fatto la capitale del Mezzogiorno. Ma Napoli con gran parte del suo hinterland, mi riferisco in particolare ai paesi dell’area vesuviana, è investita da problemi socio-economici fortemente complicati e complessi, a cui è difficile dare soluzioni stabili. Per cui si vive in condizioni di continue emergenze: occupazionali, ambientali (rifiuti, dissesto idrogeologico), camorristica, sicurezza e degrado. Pezzi di territori a nord della provincia di Salerno e moltissima parte della realtà casertana presenta problemi non dissimili, con l’aggravante che dalla provincia di Caserta parte la camorra organizzata, la camorra che condiziona istituzioni ed economia e determina degrado sociale. Tutto ciò ingoia risorse ordinarie e straordinarie, sottraendole agli altri territori e soprattutto ad investimenti virtuosi per la crescita e lo sviluppo. E la voragine è senza fondo. Cosa fare?". Secondo Mucciolo "il problema potrebbe essere risolto in parte se il Parlamento definisse funzioni, ruolo con auspicabile autonomia amministrativa delle città-aree metropolitane previste nella modifica del Titolo V della Costituzione. In questo modo Napoli e dintorni non graverebbero sul resto della Campania. Diversamente la strada da percorrere è quella di istituire una seconda regione che comprenda le province di Benevento, Avellino e Salerno. E’ una discussione già in essere da sviluppare con responsabilità e determinazione, in un confronto sempre più ampio che coinvolga istituzioni, forze politiche, economiche sociali e culturali".