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CRONACA

Un corteo di bambini, gente comune e autorità istituzionali per l’ultimo saluto

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    Un paese ‘spento’, senza luminarie natalizie, con le saracinesche dei negozi abbassate per il lutto cittadino proclamato dal sindaco, bandiere a mezz’asta, tanta gente commossa e in silenzio, ha accolto a Cusano Mutri, l’arrivo delle cinque bare di Genoveffa Vitelli (44 anni) e dei suoi quattro figli (Simone, 26 anni, Giovanni di 24, e dei due gemellini Antonio e Carlo, di tre anni), morti nel rogo del prorpio casolare nella notte tra sabato e domenica scorsa.

    Non solo l’intero paese ha partecipato alle esequie della famiglia Tammaro-Vitelli, stringendosi intorno al dolore del marito e padre delle vittime, Rocco Tammaro, di 59 anni, sopravvisuto alla tragedia, ma anche oltre trenta sindaci, con la fascia tricolore ed i gonfaloni, che hanno accompagnato le bare nella chiesa di San Giovanni Battista, insieme alle massime autorità provinciali, con a capo il prefetto Michele Mazza, ed il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, oltre alla consigliera regionale Sandra Lonardo e ai parlamentari Nunzia De Girolamo e Nicola Formichella. In una chiesa gremita di persone, tra cui tanti bambini con il grembiulino bianco e compagni di classe dei gemellini Antonio e Carlo che hanno perso la vita nel rogo, il vescovo di Cerreto Sannita, monsignor Michele De Rosa, non ha celebrato la messa ma la Parola per il rito esequiale, in quanto i quattro figli di Genoveffa non erano stati ancora battezzati.

    Tanti i volti umidi, bagnati dalle lacrime, di coloro che hanno assistito in chiesa alla benedizione delle bare.

    E’ stato il sindaco, Pasquale Frongillo, l’unica autorità a portare il saluto ai familiari delle cinque vittime della famiglia Tammaro Vitelli, morte nel rogo nella notte di sabato e domenica scorsa. "Caro Rocco – ha esordito il primo cittadino in chiesa, con voce tremante per l’emozione – con queste poche e commosse parole intendo trasmetterti l’affetto, la vicinanza e la solidarietà di tutti i cusanesi, dell’intera provincia, dell’intera Campania e di tutta l’Italia. La tragedia che ti ha travolto – ha continuato Frongillo – ha talmente toccato il cuore delle persone che dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dai presidenti della Regione e della Provincia di Benevento, dai sindaci dei comuni del comprensorio, molti dei quali presenti oggi, dalle associazioni e da tanti enti, ti sono state rivolte espressioni di sentito cordoglio. Sua eccellenza monsignor Michele De Rosa, vescovo della diocesi di Cerreto – Telese- S. Agata dei Goti, con più forza e paterna autorevolezza, ha espresso il senso sincero del nostro sconforto, il sentimento di speranza che tutti vorremmo avere la forza di trasmetterti. L’affetto e la comprensione non riusciranno a ridarti la tua sposa ed i tuoi figli, ma desideriamo che tu sappia che non scompariranno con la conclusione di questa celebrazione. Continueremo tutti a starti vicino. Tenteremo di aiutarti a sopportare la sofferenza che ti é stata inflitta e ridarti un po’ di fiducia nel futuro. Quel futuro che malgrado tutto questo dolore, ti attende nel ricordo e nel segno dei tuoi cari, Genoveffa, Simone, Giovanni Antonio e Carlo". "La famiglia Tammaro, una famiglia normale, laboriosa, affettuosa, unita: Genoveffa, mamma e casalinga, ma anche aiuto fondamentale per il lavoro di Rocco; Simone e Giovanni, due giovani lavoratori che si stavano costruendo un futuro; Antonio e Carlo, i piccoli gemelli, ultima gioia arrivata in famiglia. Per voi, nei nostri cuori, per sempre, il ricordo", ha concluso Frongillo tra l’unico e commosso applauso dei presenti nella chiesa gremita.

    "La diocesi di Cerreto Sannita – Telese – S. Agata dei Goti fin dal primo momento della tragedia – ha detto monsignor De Rosa –  – è stata vicina ai familiari delle vittime nel nascondimento, come nel suo stile, soprattutto attraverso il parroco di Cusano Mutri. E quando i riflettori dei mezzi della comunicazione sociale saranno spenti noi continueremo ad essere accanto ai familiari di questi nostri fratelli defunti, non solo con la preghiera ma anche, se sarà necessario, con gesti concreti di amore e di soldiarietà".
    Nel cielo cupo e grigio si è poi aperta una sfera di sole che ha consentito alle centinaia di persone di comporre un corteo che ha accompagnato le cinque bare, tra cui due bianche (quelle dei gemellini, ndr), precedute da una ventina di bambini, ciascuno con una corona di fiori bianchi. Dietro di esse i congiunti più prossimi alla famiglia Tammaro Vitelli, tra cui la sorella di Rocco, Maria Cristina accompagnata dal marito Nicola Tammaro.

    Rocco è rimasto in un’auto. Non ha seguito il corteo né ha partecipato alle cerimonia in chiesa, chiuso nel suo dolore.

    Palloncini bianchi fatti volare dai bambini in cielo e tanti confetti lanciati in aria hanno salutato in conclusione le bare bianche di Antonio e Carlo, insieme a quelle dei fratelli Simone e Giovanni, e della loro madre, all’uscita dalla chiesa. Portate a spalla, hanno raggiunto la piazza principale del paese dove, caricate sui carri funebri, sono state trasportate al cimitero per la sepoltura. "Genoveffa Vitelli ed i suoi quattro figli, Simone, Giovanni e i due gemellini Antonio e Carlo – commentano commossi alcuni cusanesi – ora saranno per sempre insieme".

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