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Sindacati

Trasporto pubblico locale, la protesta in piazza

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La protesta espressa in piazza, a Napoli, dai lavoratori del trasporto pubblico locale, delle attività ferroviarie e di supporto provenienti da tutta la Campania, ha visto sfilare in corteo oltre duemila persone fino a palazzo Santa Lucia, sede del governo regionale.
La manifestazione è stata promossa promossa dalle organizzazioni sindacali di categoria Filt-Cgil Fit-Cisl Uil Trasporti e Ugl Trasporti e motivata dalla necessità di sollecitare il contratto unico per la mobilità e dai tagli previsti dalla Finanziaria che riguarderanno il settore, quantificabili, per la Campania, secondo le parti sociali, in 206 milioni di Euro per il 2011 e 231 milioni di Euro per il 2012, che andrebbero ad aggiungersi alla parziale mancata erogazione da parte delle Regioni e degli Enti locali dei contributi stanziati dalla legge finanziaria 2008 e alla riduzione delle risorse da parte della Regione Campania per effetto dello sforamento del patto di stabilità, di fatto determinando ”un forte ridimensionamento dei servizi e ricadute sui livelli occupazionali e salariali: dal 15 Dicembre  saranno cancellati 70 treni del trasporto regionale Trenitalia, che si aggiungono ai 32 treni già soppressi dal 5 settembre (per esempio i collegamenti tra Benevento ed Avellino passano da 17 coppie di treni a 10)”.
L’epilogo del corte è stato però amaro per i sindacati: "La Giunta regionale – ha commentato il segretario generale della Filt-Cgil Campania, Mario Salsano – negando l’incontro con una delegazione sindacale al termine della manifestazione, ha confermato la sua insensibilità e il suo disinteresse in merito alle problematiche che abbiamo posto al centro della mobilitazione". "Quanto sta succedendo nel TPL con i tagli ai servizi e con le aziende fortemente indebitate – ha sintetizzato Francesco Falco, dell’Ugl – rischia di affossare questo settore trasformandolo, in termini di deficit, ad una seconda sanità".
Per uno sciopero comunque effettuato, un altro che, su disposizioni del ministro Matteoli, viene spostato ad altra data: non ci saranno, dunque, causa i disagi che potrebbero arrecare in questo particolare frangente, le agitazioni previste nel settore dei trasporti ferroviari (che era programmato dalle 21 del 9 dicembre alle 21 del giorno successivo) e del personale addetto al trasporto pubblico locale (in calendario il 10 dicembre).

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