CRONACA
‘Ecosistema rischio 2010’, maglia nera a Paupisi

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Ogni giorno 3,5 milioni di italiani vivono e lavorano in zone dove è alto il rischio di frane e alluvioni, mentre in due comuni su dieci si è fatto ancora peggio, realizzando in quelle aree ospedali e scuole. L’ennesima fotografia di un paese che anno dopo anno perde pezzi alle prime piogge arriva dal rapporto ‘Ecosistema rischio 2010’, realizzato da Legambiente con il Dipartimento della Protezione Civile”. L’indagine ha riguardato oltre duemila amministrazioni comunali, vale a dire il 37% dei 6.633 comuni inseriti nelle aree più a rischio dal ministero dell’Ambiente e dall’Unione delle province italiane e, se è Senigallia, nelle Marche, il comune italiano che più degli altri ha operato per prevenire frane ed alluvioni e ridurre così i rischi per la popolazione, il rovescio della medaglia è invece rappresentato da 7 comuni del Sud e da uno dell’Emilia Romagna, che hanno ottenuto un pesantissimo zero in pagella: tra essi, in Campania, Paupisi e Raviscanina (in provincia di Caserta). Nei territori di queste amministrazioni, afferma il rapporto, "é presente una pesante urbanizzazione delle zone esposte a pericolo di frane e alluvioni e non sono state avviate attività mirate alla mitigazione del rischio, né dal punto di vista della manutenzione del territorio né dell’attivazione di un corretto sistema comunale di protezione civile".