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LIPU: “Si costruisce troppo vicino ai fiumi”

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La LIPU interviene sulla piena del fiume Calore avvenuta lo scorso 10 novembre che ha minacciato, nel comune di Benevento, la sicurezza di alcune case che si trovano in aree prossime al corso d’acqua e che ha danneggiato alcune opere pubbliche come il Parco archeologico e del verde di Cellarulo.
“Abbiamo assistito ad un susseguirsi di analisi superficiali della problematica supportata più dall’emotività che da fondati ragionamenti scientifici.
A Benevento, secondo la LIPU, si è costruito molto vicino ai fiumi in passato e oggi si continua questo processo di urbanizzazione occupando altre aree nelle loro prossimità.
Uno dei casi più eclatanti è la zona di Ponte Valentino, alla confluenza del fiume Tammaro nel Calore, dove alcuni decenni fa si decise di impiantare un’Area di Sviluppo Industriale (ASI), che ha sottratto un grande spazio di esondazione al principale fiume del Sannio Beneventano".
La LIPU sottolinea “quello che è accaduto a contrada Pantano il 10 novembre scorso, e non è la prima volta, è la conseguenza logica di ciò che prima di tutto rappresenta quella zona, ossia una naturale area di espansione del fiume, come sancito già dal Piano Stralcio di difesa dalle Alluvioni ,e in secondo luogo, da ciò che è stato fatto nei chilometri che precedono quel sito lungo i fiumi beneventani e in particolare lungo il fiume Calore. Se si continuerà ad occupare gli spazi vitali dei corsi d’acqua sarà normale che contrada Pantano sarà sempre più soggetta a fenomeni di allagamento non potendo l’acqua trasportata dal fiume trovare altre aree dove defluire”.