POLITICA
“Rimettere la questione morale al centro del dibattito”

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Attraverso la nota che pubblichiamo integralmente sotto, il capogruppo consiliare di TerritorioéLibertà, Nazzareno Orlando, oltre ad alimentare il dibattito interno fra le due metà del centrodestra sannita, con sfumature però senza specifici indirizzi, avvia una riflessione in chiave elettorale, tracciando il solco di un manifesto programmatico vero e proprio.
Ecco quanto scrive Orlando:
“E’ arrivata l’ora di dire basta!
La dignità delle persone, la loro storia, la loro professionalità e l’impegno quotidiano, dimostrato negli anni, non potevano più subire oltraggi. Quando si cercano di imporre ipotesi fantasiose secondo cui si è giovani solo se si dice sempre si, che si è dalla parte giusta solo quando si denigrano gli altri, che si è politicamente forti solo se si recuperano logiche e metodi che sanno di muffa… allora è arrivato il momento di dire basta e, costi quel che costi, prendere le distanze da chi non rappresenta più l’etica e l’entusiasmo che alcuni progetti, in cui anche io mi sono riconosciuto, avevano prodotto.
Ho il dovere, come cittadino e padre, prima che come politico, di costruire i presupposti di crescita collettiva di una comunità e non di divenire solo soldatino lobotomizzato di interessi diversi. Amo Benevento e credo possa essere una città del Sud capace di dimostrare orgoglio e passione civile. Per fare questo, però, bisogna per davvero rimettere la questione morale al centro del dibattito. E’ altrettanto importante discutere delle reali prospettive di uno sviluppo che non passa solo attraverso le dichiarazioni politiche, ma che va costruito con una nuova e più seria classe dirigente.
Il dramma occupazione si intreccia con quello della disoccupazione e del precariato e le vere battaglie bisognerà farle per ridare speranze e valori ai giovani, vittime sacrificali di una politica ottusamente ripiegata su questioni di gossip, o su incredibili scontri tra istituzioni. La gente perde fiducia nella politica e nei suoi rappresentanti…ora dopo ora…e diviene sempre più evidente l’affermarsi di un egoismo basato sulla sopravvivenza individuale, che nulla ha a che fare con le esigenze di solidarietà che una comunità in difficoltà avrebbe il dovere di attivare. Le elezioni sono alle porte e ci toccherà rivivere l’incubo delle promesse, dei posti di lavoro fantasma, delle ipocrisie scritte in evanescenti programmi, delle doppie morali e dei tripli accordi di potere. Ci toccherà vedere facce di bronzo parlare di meritocrazia ed ectoplasmi partitici riprendere colore.
Uno scatto d’orgoglio…ecco cosa ci vorrebbe. Solo orgoglio, dignità e cinica voglia di capire chi e perché girerà per le strade ed i vicoli a cercare consenso. Ecco …un consenso che andrebbe espresso solo guardandosi intorno con onestà intellettuale ed esaminando la storia e la vita dei soggetti…nulla ha a che vedere, per intenderci, né con le tessere e con le appartenenze. Che sia il Territorio il baricentro e l’elemento propulsore della prossima campagna elettorale. Che sia anche e soprattutto la lotta al malaffare dilagante, che tende ad annidarsi negli “enti” e nelle istituzioni attraverso dinamiche di spartizione che andranno verificate per vedere chi predica bene e razzola male. Che sia un programma vero e partecipato, un programma basato su punti condivisi e su prospettive a breve e medio termine. E’ arrivato il momento di evitare i tatticismi e passare alle concretezze. Sarà poi il popolo a dimostrare se è divenuto per davvero libero e non condizionabile come tutti, o quasi, vorrebbero. Basta, dunque, con le illusioni perdute. Rottamiamo l’ipocrisia e liberiamo la città dalla politica delle chiacchiere”