Generica
Lettera di Erminia Manserra, del comitato ProApice, al sindaco Ida Albanese

Ascolta la lettura dell'articolo
Erminia Manserra, presidente del comitato ProApice, ha inviato una lettera alla stampa, indirizzata al sindaco di Apice, Ida Albanese, e che pubblichiamo integralmente:
“Troppo facile sig. Sindaco parlare quando non c’è contraddittorio. Accusa il mio comitato d’essere nato per plagio. Non è così. Tutti quelli che hanno firmato le petizioni sono stati adeguatamente informati circa una centrale a biogas, quella centrale a biogas. Sa, la gente non è stupida: pur nella sua umiltà, ha ben colto e con buon senso tradotto quelle informazioni, così come si addice alle persone semplici. Già, i semplici, quelli che lavorano la terra da mane a sera, cui dovremmo essere grati per la vita……ebbene Loro sono riusciti a guardare un pò oltre, più di quanto non riesca evidentemente a fare Lei e chi le siede accanto. Circa le centrali a biomassa, considerata l’importanza che Lei ha gentilmente rivolto al mio pensiero, pur non avendolo ben compreso, sebbene lo abbia più volte illustrato anche al suo assessore ai lavori pubblici, sono a dirLe che sono tutt’ora FAVOREVOLE e lo sono sempre stata. Ma quelli che hanno avuto spazio nei miei pensieri sono i piccoli impianti aziendali che funzionano a MONOCOMPONENTE, utilizzando, cioè, sterco e urine di animali, ovvero residui da potatura o verdi da tabacco. Nulla a che fare con ciò di cui Lei si interessa. Non sono certamente un tecnico, ma neppure mi ritengo ignorante, così come ritengo non lo sia l’intero popolo apicese, a differenza di quanto Lei ha più volte senza ritegno affermato. Conosco molto bene il processo del biogas da rifiuti, cosa alquanto inutile ed assolutamente pericolosa per il nostro territorio. Se vuole notizie tecniche, ma credo che gliene abbiano già abbondantemente fornite, organizzi quella CONFERENZA DI SERVIZI che le abbiamo formalmente richiesto e che ci ha immotivatamente negato. In quella sede ci si potrebbe confrontare con il parere di tecnici e specialisti che entrambe le parti avrebbero a chiamare in causa. Mai nel mio pensiero, o in quello del comitato che sono stata chiamata a rappresentare, è emersa una volontà disgregatrice del locale tessuto sociale. Piuttosto, è la mancanza di un democratico confronto, quello che Lei ha maldestramente evitato, ad aver condotto la comunità tutta all’incresciosa situazione di martedì ultimo scorso. All’atto della contestazione per l’irrispettoso atteggiamento assunto dalla sua maggioranza, durante la sua farsesca fuga, è riuscita a farsi sfuggire dalle labbra che mi sarei dovuta vergognare: e di cosa? Di aver contribuito a salvaguardare il mio territorio dal malaffare e dal malgoverno? Io non ho nulla di cui vergognarmi. Un’ultima considerazione: alla mia età è un po’ difficile farsi condizionare, manipolare o addirittura plagiare… Il mio è uno spirito libero che non di certo viola la libertà altrui! Nel contempo, di contro, esige che nulla limitati la propria. Scenda dal suo scranno e vada tra la gente, cerchi con essa un contatto reale, che nulla abbia a che fare con i doveri del suo ufficio… Forse così riuscirebbe a conoscerla meglio, sicuramente più di quanto non lo si possa fare per riferiti pettegolezzi”.