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Parla Gaia Russo, figlia di Daniela Basile

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“Farò in fretta, sarò schietta e breve, negli ultimi sei giorni di presidio permanente in cui mia madre sta scioperando per avere il diritto di lavoro, ho finalmente aperto gli occhi sulla nostra città”.
Sono parole che Gaia Gaia Russo, figlia di Daniela Basile, ha scritto in una lettera che pubblichiamo integralmente.
“Non chiedo troppo, voglio solo che qualcuno si accorga che mia madre sta rischiando per voi, non solo per i precari, perché toccherà anche agli altri impieghi di lavoro, e i tagli non ci saranno solo sulla scuola. A parte questo, mi sono resa conto che la gente è molto indifferente, e pensa solo a se, senza preoccuparsi degli altri, mia madre lotta ogni giorno per tutti noi, e lei non chiede che il vostro sostegno, ma voi le avete levato il diritto anche di mangiare, dormire in un letto caldo, e soprattutto le avete levato la dignità. Una lettera di una ragazzina, non credo farà molte notizie, ma per me conta, perché io lascio mia madre a dormire in una tenda ogni notte, e mi sento impotente, perché so che non posso cambiare nulla. Vedo la sua fiamma ancora viva dentro di se, leggo la sua determinazione negli occhi, ma la stanchezza sta prendendo il comando, ma nessuno si interessa di lei, viene trattata come una criminale, le è stato negato persino il diritto di andare in un bagno decente. Non credete sia un atto di pietà, che lo stia facendo solo per lei, perché lo faccio anche per me, perché se rimarrò orfana, la colpa sarà solo vostra. L’onorevole Nunzia De Girolamo cugina di mia madre, resta senza fare niente, nemmeno una telefonata per controllare la salute di mia mamma. Da questo momento questa parte è dedicata solo a te Nunzia, sappi che fino a qualche tempo fa ti stimavo molto sai? Mi piaceva il tuo mestiere, ma ti confesso che mi deludi, perché ti sei dimenticata di tutti, e come tutti i politici pensi solo a te, anche se i politici servono ad ascoltare le persone e a tutelare i diritti di tutti. Non sto chiedendo una raccomandazione per mia madre, ma solo che gli Onorevoli si interessino ai problemi della gente, dei precari e dei deboli. A scuola studio educazione civica, e la costituzione dice che il lavoro va tutelato. Chiudo il discorso qui, perché qualche lacrima già mi sta scendendo, e non voglio essere più triste di quanto lo sono già. Hasta la victoria SIEMPRE (questa è per te mamma!!!=)