CRONACA
Arrestato nel Sannio pericoloso latitante. Si nascondeva in un casolare ad Apice

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Al termine di una violenta colluttazione, in cui sono rimasti feriti tre carabinieri, è stato arrestato nel Sannio M. D.P., un pericoloso latitante, condannato per omicidio, insieme al fratello, perché ritenuto responsabile di una rapina in abitazione avvenuta nel 2008 a Castelpoto, in cui aveva ucciso un anziano usando un’ascia come arma.
D. P. 42 anni, originario di San Martino Valle Caudina (Avellino), da qualche tempo domiciliato a Benevento, già condannato per omicidio volontario nel 1991, con precedenti per sequestro di persona a scopo di rapina, stava scontando un periodo di detenzione nella casa circondariale di Sulmona (L’Aquila).
Dopo un breve permesso, non era tornato in carcere e si era dato alla latitanza trovando rifugio in un casolare abbandonato, in contrada San Martino ad Apice. L’uomo – riferiscono gli investigatori – è considerato elemento molto pericoloso e dedito, anche negli ultimi tempi, a crimini e violenze.
La cattura è avvenuta grazie ad una lunga attività di osservazione e controllo, effettuata dai Carabinieri di Benevento che avevano individuato l’area dove si nascondeva il crimnale, ed atteso che uno dei familiari gli portasse la cena per individuare esattamente il casolare dove aveva trovato rifugio, in una zona impervia a contrda San Martino, caratterizzata dalla presenza di numerosi anfratti naturali e vecchi ruderi abbandonati.
Individuato il posto, le sei pattuglie dei militari della compagnia si sono posizionate a distanza per coprire le possibili vie di fuga e una squadra ha effettuato l’avvicinamento all’obiettivo attraverso le campagne ed il bosco adiacente.
L’azione di quest’ìultimi è stata fulminea tanto da sorprendere il ricercato sulla soglia dell’edificio, costringendolo a venire allo scoperto, pur tuttavia lo stesso ingaggiava con quei militari una violenta colluttazione cercando di guadagnarsi la fuga attraverso il bosco adiacente, ove però altri militari erano lì appostati e dopo un serrato inseguimento riuscivano a bloccare l’uomo.
M.D. P. veniva quindi dichiarato in arresto, oltre che per il reato di evasione, anche per lesioni e resistenza a P.U. e tradotto presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorita Giudiziaria che ha disposto il Giudizio per Direttissima nella giornata odierna, mentre nello stesso contesto operativo il fratello, che lo stava aiutando nella latitanza, veniva denunciato in stato di libertà per favoreggiamento personale.