POLITICA
Pasquariello e Orlando ‘ritornano’ a Palazzo Mosti: “Nessun ritiro spirituale. Ad andar via dovrebbero essere altri”
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Qualcuno pensava che fossero in “ritiro spirituale”. Altri ipotizzavano una semplice strategia politica per far rimandare il Consiglio comunale sul bilancio di previsione. Mario Pasquariello e Nazzareno Orlando sono “ritornati” a Palazzo Mosti con una conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche l’altro esponente di tèl, Luigi De Minico.
Ognuno al suo posto. Dai banchi dell’opposizione, dove per prassi siedono i consiglieri di territorio è libertà, Pasquariello e Orlando hanno spiegato la loro versione dei fatti su quanto successo per la convocazione del consiglio comunale, che dapprima prevista per venerdì 6 luglio, è stata poi rimandata dal presidente del consiglio Boccalone al 20 luglio. Ai consiglieri Pasquariello e Orlando, poiché irreperibili, non è stato possibile notificare in tempo l’avviso di convocazione dell’assise. Nessuna exit strategy, nessun ritiro spirituale, tengono a precisare però i due esponenti di Tèl.
L’approvazione del bilancio di previsione non è cosa da poco. Tanto più che aleggia su Palazzo Mosti lo spettro del dissesto. Una situazione che andava approfondita, studiando le carte, cosa che a quanto dichiarato dai consiglieri, non è stata possibile. “Avevamo chiesto già da giugno di avere più tempo – ha dichiarato il capogruppo Pasquariello – per documentarci sul bilancio. Preoccupati anche per la dichiarazione di Lanzalone sull’ipotesi dissesto. Ma abbiamo avuto solo una piccola parte dei documenti e un dischetto.”
“Nessuna exit strategy – precisa Orlando- quando ero assessore non ho mai saltato una riunione di giunta. La mia non era una fuga.” Non sono mancate poi riflessioni di carattere squisitamente politico di Nazzareno Orlando, rivolte soprattutto contro il sindaco di Benevento: “Dire sempre che è colpa di qualcuno, dopo 6 anni, non funziona più. Ora si stanno inventando l’ipotesi di dissesto guidato, ma è come salire tutti su una macchina e dirigersi verso un burrone. Che dire poi dello stato dei teatri, di parco Cellarulo, di Città Luce che si allunga sui tempi. Perchè? Chi paga? O erano troppo i soldi stanziati prima oppure qualcosa non torna.”
Per i consiglieri Tèl anche in seno alla maggioranza non regna la tranquillità, vuoi lo spettro del dissesto, vuoi il parere dei revisori dei conti, che sarebbe stato positivo, se si fossero attuate alcune condizioni, o vuoi l’importanza dell’approvazione di un bilancio. Infine la chiosa di Orlando: “A Lepore che ci ha detto che stavamo in ritiro, io dico ‘ritiratevi’ voi”.