POLITICA
Regione, Mastella: ‘Tanti si sono proposti per l’assessorato. Ingiusto che si voti un candidato e un altro vada poi in Giunta’
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Attende indicazioni ufficiali dal presidente Roberto Fico prima di sciogliere la riserva sul nome. Clemente Mastella, leader di Noi di Centro e sindaco di Benevento, a margine dell’inaugurazione di un parco giochi in città interviene sulla formazione della nuova Giunta regionale, che sarà presto ufficializzata a Palazzo Santa Lucia.
Un esecutivo nel quale Noi di Centro avrà un proprio rappresentante, ma Mastella chiarisce subito un punto politicamente sensibile: non sarà il figlio Pellegrino, eletto consigliere regionale. «Aspettiamo la Giunta – spiega – appena mi diranno chi devo indicare, di che genere, maschile o femminile, decideremo. Ascolterò i miei e poi faremo una scelta. L’unica cosa certa è che l’assessore sarà espressione di Benevento e della sua provincia».
Il leader di ndC racconta poi il “retroscena” delle trattative, svelando il numero e la natura delle candidature arrivate sulla sua scrivania. «Ho ricevuto una cinquantina di proposte – dice –. Quando saltano le regole succede di tutto. Mi ha chiamato persino un vicesindaco di un Comune importante che ha votato per un partito opposto al mio: mi ha chiesto di fare l’assessore passando con noi. Ma perché non è passato prima?».
Parole che introducono una riflessione più ampia sul tema della fedeltà politica e delle scelte fatte negli anni. Mastella non nasconde l’amarezza: «Ho già avuto tre fregature negli ultimi dieci-quindici anni. Il problema non è tanto la scelta, ma chi scegli. Pensavo di indicare persone irreprensibili, invece molti sono finiti in altri partiti. Così il presidente diventa prigioniero delle dinamiche politiche».
Per Mastella, però, il punto centrale resta uno: il Sannio deve tornare ad avere un assessore regionale, dopo anni di assenza. «È importante per la città di Benevento – ribadisce – perché da tempo manca un assessore. Storicamente è sempre toccato a noi: prima Izzo, poi Fucci, poi Casucci. Mai nessun altro partito, che io ricordi».
Infine, l’affondo più politico, contro il meccanismo che consente la nomina in Giunta di figure diverse da quelle scelte dagli elettori: «Continuo a ritenere ingiusto che la gente voti un candidato e poi si ritrovi un altro assessore. È una cosa che spodesta la dignità delle persone e allarga la distanza tra cittadini e istituzioni».



