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Castelpoto, il suono come strumento di rigenerazione: in arrivo Gil Delindro e Flavia Massimo per “S(t)uoni Art Residency”
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Il Comune di Castelpoto, in collaborazione con l’Associazione Culturale Interzona APS, annuncia le prossime tappe di “S(t)uoni Art Residency”, il progetto che unisce sperimentazione sonora, paesaggio e partecipazione comunitaria. Dopo le residenze di Antye Greie-Ripatti (AGF) ed Enrico Coniglio, che nei mesi scorsi hanno animato il borgo con attività di ricerca, incontri pubblici e laboratori di ascolto partecipato, il programma si prepara ad accogliere Gil Delindro e Flavia Massimo, protagonisti dei prossimi appuntamenti tra autunno e inverno.
Un laboratorio di ricerca tra suono e territorio
Curato da Leandro Pisano e inserito nel programma Liminaria MMXXV – “Hauntologica”, il progetto trasforma Castelpoto in un vero e proprio laboratorio di sperimentazione culturale e sociale. Attraverso residenze artistiche, workshop, installazioni e pratiche partecipative, “S(t)uoni Art Residency” indaga le “presenze spettrali” del borgo sannita – la memoria rurale, i paesaggi abbandonati, le tracce del passato – costruendo un archivio vivente di voci, suoni e narrazioni che confluiranno nell’Osservatorio della Ruralità Futura.
Durante la loro permanenza, AGF ed Enrico Coniglio hanno condotto un intenso lavoro di ascolto e documentazione del territorio, realizzando registrazioni ambientali e performance dedicate alle memorie sonore di Castelpoto. I materiali prodotti diventeranno parte di installazioni permanenti che resteranno nel borgo come eredità immateriale e tangibile del progetto.
Nuove residenze: da Gil Delindro a Flavia Massimo
Tra fine ottobre e inizio novembre 2025 sarà la volta dell’artista portoghese Gil Delindro, la cui ricerca – in continuità con i lavori realizzati sull’isola di Stromboli – si concentrerà sullo studio degli infrasuoni generati dalle eruzioni vulcaniche e sulla loro relazione con la memoria sismica e geologica del territorio sannita. Il risultato sarà una installazione sonora site-specific permanente, pensata per il centro storico di Castelpoto.
A dicembre 2025, invece, arriverà la violoncellista e compositrice sperimentale Flavia Massimo, artista italiana nota per le sue esplorazioni tra musica elettroacustica e ricerca sensoriale. La sua presenza arricchirà il dialogo tra linguaggi e generazioni, consolidando il legame tra arte contemporanea, ascolto e comunità.
Castelpoto, un modello di innovazione e partecipazione
“S(t)uoni Art Residency” rientra nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 1, Componente 3, Cultura 4.0, Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.1 “Attrattività dei borghi storici”.
Il progetto si inserisce nel percorso di rigenerazione culturale e sociale promosso dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vito Fusco, impegnata da anni a costruire una visione di innovazione umana e territoriale basata su inclusione, sostenibilità e partecipazione.
Tra le iniziative complementari, spicca anche MultiMo(n)di, il contest interregionale che raccoglie e racconta pratiche di inclusione rivolte ai cittadini stranieri in cinque regioni del Sud Italia. Castelpoto partecipa come esempio virtuoso di comunità aperta e solidale, capace di trasformare la diversità in valore condiviso.
Con la nuova edizione di “S(t)uoni Art Residency”, Castelpoto conferma il proprio ruolo di laboratorio di innovazione culturale nel Mezzogiorno, dove arte e cittadinanza diventano strumenti di dialogo e di futuro. L’arrivo di Gil Delindro e Flavia Massimo rappresenta un ulteriore passo avanti in un percorso che mette in rete territorio, creatività e coesione sociale.




