ECONOMIA
Sannio: aumenta la ricchezza prodotta ma il valore pro capite resta tra i più bassi d’Italia
Secondo il report del Centro Studi Tagliacarne nel 2024 il Sannio segna un aumento del valore aggiunto del 2,68%, sopra la media nazionale. Le costruzioni valgono 471 milioni, ma l’incremento più significativo si registra nel settore dell (+11,3%). L’industria arretra. Ricchezza pro capite: 20.102 euro, 98ª posizione in Italia.
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Il Mezzogiorno corre più del Nord: è questa la fotografia scattata dal Centro Studi Tagliacarne e da Unioncamere nel rapporto sul valore aggiunto provinciale 2024, uno degli indicatori più importanti per misurare la salute economica dei territori.
Nel 2024 il Sud ha registrato un incremento del +2,89%, contro l’+1,77% del Settentrione e il +2,14% della media nazionale.
Il valore aggiunto misura la ricchezza realmente prodotta da un territorio: è la differenza tra il valore di ciò che viene realizzato (beni e servizi) e quello dei beni e servizi utilizzati per produrlo. In altre parole, rappresenta il contributo effettivo dell’economia locale alla crescita del Paese.
In questo scenario, il Sannio si distingue con una crescita del +2,68%, superiore alla media italiana. Nel 2024 la provincia ha prodotto 5,237 miliardi di euro di valore aggiunto.
Il settore agricolo è quello che fa registrare, rispetto al 2023, il balzo più significativo: +11,3% e circa 345 milioni di euro prodotti. Il comparto edile segue con un +4,2%, ma in termini assoluti supera l’agricoltura, con 471 milioni di euro generati.
Più difficile la situazione per l’industria manifatturiera, che segna un calo del -5,48%, in linea con la flessione registrata in tutta Italia (-4,10%). Buone notizie, invece, per commercio e servizi, cresciuti del +3,86%.
Nonostante la crescita complessiva, il Sannio rimane indietro sul fronte della ricchezza per abitante. Il valore aggiunto pro capite è di 20.102,93 euro, che vale alla provincia la 98ª posizione in Italia. Il dato resta inferiore alla media del Mezzogiorno (22.353 euro) e molto lontano da quella nazionale (33.348 euro) e nordoccidentale (oltre 40.000 euro).
Questo significa che, pur producendo di più in termini assoluti, la produttività media per cittadino resta contenuta. In altre parole, la provincia cresce ma la sfida ora è che questo si traduca in benessere diffuso e duraturo per i suoi cittadini.




