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“Non in nostro nome”: l’appello per la pace dei docenti del Telesi@ di Telese Terme

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I docenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Telesi@ rompono il silenzio e lanciano un appello forte e chiaro alla cittadinanza e alla società civile: “Non possiamo restare indifferenti di fronte alla tragedia umanitaria in corso nei territori palestinesi occupati”.
In un documento congiunto, i professori dell’istituto telesino esprimono profonda preoccupazione per il conflitto in atto a Gaza, denunciando quello che definiscono un massacro di civili inermi, donne e bambini, che va ben oltre la cronaca geopolitica e tocca invece le corde più profonde dell’etica e della coscienza umana.
“Il nostro ruolo educativo – scrivono – non può essere disgiunto da un fermo richiamo alla pace, alla giustizia e all’umanità. C’è in gioco l’essenza stessa dell’‘umanità’, radice universale degli abitanti di questo pianeta.”
Secondo i firmatari, l’attuale escalation di violenza non solo rappresenta una palese violazione del Diritto Internazionale e Umanitario, ma costituisce anche un pericoloso precedente che rischia di legittimare la forza come unico strumento di risoluzione dei conflitti, cancellando decenni di sforzi per costruire un ordine mondiale basato su regole condivise.
I docenti sottolineano come gli orrori che si stanno consumando in Palestina non si vedevano dalla Seconda Guerra Mondiale, e rivendicano il diritto-dovere, come educatori, di prendere posizione. Ispirandosi ai principi della Costituzione italiana e all’insegnamento del filosofo Immanuel Kant – in particolare alla sua visione della “Pace Perpetua” – affermano: “Si vis pacem, para pacem: se vuoi la pace, prepara la pace. È questo il motto che deve animare le coscienze, soprattutto quelle dei giovani, ai quali dobbiamo dare l’esempio.”
Nel documento si esprime inoltre solidarietà alle organizzazioni umanitarie e civili, come la Global Sumud Flotilla, lodata per il coraggio e la lucidità con cui cerca di contrastare il clima di rassegnazione e disillusione che serpeggia tra le comunità globali.
“Sono momenti di estrema gravità – prosegue la nota – che richiedono un rinnovato impegno sui valori di pace, giustizia, umanità e solidarietà. La scuola deve restare presidio di civiltà.”
L’appello si conclude con una ferma condanna di ogni forma di violenza e con la richiesta del rispetto immediato del diritto internazionale, oltre alla tutela dell’incolumità di tutti i civili e attivisti coinvolti nelle operazioni umanitarie.
“Non è più possibile voltarsi dall’altra parte. Il senso e il valore della vita non ha confini geografici e va difeso sempre. Il Telesi@ si unisce all’accorato grido di pace: NON IN NOSTRO NOME.”