CRONACA
Lavoratori Samte allo Stir di Casalduni: “Bene i fondi per la ricostruzione, ma la nostra emergenza è adesso”
Ascolta la lettura dell'articolo
Accolgono con favore lo sblocco dei 50 milioni di euro destinati dalla Regione Campania alla ricostruzione dell’impianto STIR di Casalduni, ma al tempo stesso lanciano un grido d’allarme sulla condizione “drammatica e ormai insostenibile” in cui versano da anni. Sono i lavoratori della SAMTE Srl, attivi nello Stir di Casalduni, che in una nota rivolta alle istituzioni denunciano una situazione di cronica precarietà e chiedono interventi immediati per evitare una crisi sociale annunciata.
La prospettiva futura rappresentata dai finanziamenti – sottolineano le maestranze – non può però oscurare il problema più urgente: garantire nell’immediato reddito e continuità occupazionale a 30 famiglie. “Attendere i tempi tecnici della ricostruzione, stimati in non meno di 18 mesi, non è un’opzione percorribile”, scrivono i lavoratori, ricordando che dal 2018 – anno del devastante incendio che ha fermato l’impianto – sono costretti a vivere con contratti part-time che coprono appena il 50% del monte ore.
Una situazione che, secondo la nota, ha portato la SAMTE Srl sull’orlo del collasso, con l’impossibilità di sostenere ancora a lungo l’onere economico per il pagamento degli stipendi e il rischio concreto del ricorso agli ammortizzatori sociali. “Oltre al danno economico per i dipendenti – si legge – ciò comporterebbe la dispersione di un capitale umano altamente qualificato, formato specificamente per il funzionamento dell’impiantistica provinciale, arrecando un danno irreparabile all’intero sistema rifiuti del Sannio”.
Per questi motivi, i lavoratori rivolgono un appello al Comune di Benevento, in qualità di socio unico di Asia S.p.a., chiedendo un “atto di responsabilità e solidarietà istituzionale”. La richiesta è chiara: avviare un percorso per il temporaneo assorbimento di parte del personale SAMTE presso l’Asia Benevento, al fine di garantire la continuità lavorativa e la dignità professionale dei dipendenti in attesa della piena ripartenza dell’impianto Stir, prevista entro il 2027.
Una proposta che, secondo i lavoratori, non è solo “giusta”, ma anche “logicamente perseguibile”, visto che Asia S.p.a. ha già avviato una procedura di somministrazione per l’assunzione di 17 nuove unità da impiegare presso il nuovo impianto sorto nell’ex stabilimento Laser.
“È dovere della politica – si legge in conclusione – tutelare e valorizzare le competenze già presenti sul territorio. Ci auguriamo un intervento celere e risolutivo da parte delle istituzioni, per evitare una crisi sociale e per salvaguardare professionalità essenziali alla futura ripartenza del ciclo provinciale dei rifiuti”.



