Fortore
Pietrelcina, Scocca attacca: “Giunta cambia il Piano Urbanistico, riscritto a porte chiuse”

Ascolta la lettura dell'articolo
“La Giunta Mazzone ha approvato alla chetichella modifiche rilevanti al Piano Urbanistico Comunale senza adeguata informazione ai cittadini e senza un passaggio di confronto preventivo in Consiglio comunale. È un metodo inaccettabile che esclude la comunità da scelte che incidono profondamente sul futuro del nostro territorio”.
Lo dichiara in una nota il capogruppo di Minoranza, Alessio Ermenegildo Scocca, commentando l’ultima delibera di Giunta di Pietrelcina, avente ad oggetto l’adozione di una revisione del Piano Urbanistico Comunale.
“Dopo la modifica dell’IMU sulle aree edificabili, fatta esclusivamente per far cassa e con la beffarda retroattività di sette anni – spiega Scocca – avevamo chiesto una revisione del Piano Urbanistico Comunale, poiché erano emerse criticità evidenti: zone agricole classificate come turistico-alberghiere, aree periurbane classificate come agricole.
Ricordo che già nel 2016 – prosegue – come Minoranza, votammo contro quel Piano e denunciammo pubblicamente come non rispondesse alle reali esigenze di sviluppo della comunità. Fu approvato con il voto favorevole del Sindaco Mazzone e, col tempo, le criticità sono tutte venute a galla.
Oggi finalmente si decide di modificarlo, ma lo si fa in silenzio, senza coinvolgere il Consiglio comunale, senza aprire un dibattito e senza informare adeguatamente i cittadini. Si è preferito incaricare professionisti privati e approvare tutto in Giunta, trincerandosi dietro la formula della ‘mera variante’. Tutto regolare, per carità, ma sappiamo bene che le tavole di zonizzazione e le norme tecniche non sono dettagli secondari: sono l’ossatura del Piano e cambiano la vita urbanistica del nostro paese.
Abbiamo chiesto accesso agli atti per capire nel merito quali siano le modifiche introdotte e se davvero rispondano alle esigenze della comunità. Una cosa però è chiara: ancora una volta – conclude – Giunta Mazzone ha scelto di governare senza trasparenza e senza partecipazione”.