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Ali, il ragazzo che salva gli animali e ci insegna a non girare lo sguardo

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C’è un momento, durante l’intervista, in cui il telefono di Ali squilla di nuovo. È l’ennesima chiamata. Lui si scusa con un sorriso gentile, poi abbassa lo sguardo sullo schermo: “Segnalazione per un gatto ferito gravemente, zona Colle Sannita”. Ma non c’è nulla da perdonare. Anzi. In quel trillo che interrompe il silenzio si rivela il senso più profondo di questa storia.
Quel cellulare che vibra senza sosta è il cuore di una missione, il battito incessante di una vita spesa a servire chi non ha voce. In quelle chiamate d’aiuto si concentra la quotidianità operativa — e profondamente umana — di un ragazzo che ha attraversato il Mediterraneo da clandestino e oggi attraversa le montagne del Sannio per salvare creature ferite, smarrite, dimenticate.
Si chiama Ali Messahoud. Ha poco più di trent’anni, origini tunisine e un cuore radicato ormai nel Beneventano, terra che lo ha accolto e che oggi lui abbraccia con gesti silenziosi, ma potenti. Ali è il fondatore della Guardia Forestale ODV, un’associazione di volontariato che opera senza sosta, giorno e notte, per soccorrere, curare e affidare animali in pericolo.
“Quando sono arrivato in Italia avevo 17 anni. Da solo. Non conoscevo una parola”. Parla con voce ferma, ma negli occhi — ogni tanto — passa il riflesso di onde lontane, di un mare attraversato con più coraggio che speranza. Racconta il suo arrivo a Lampedusa, e poi la sua richiesta — rara, disarmante: “Tutti volevano andare dove si guadagna. Io ho chiesto: mandatemi dove posso studiare. Il resto lo faccio da solo.”
E così è stato. Dopo un lungo percorso tra Dugenta, Caserta e San Nicola la Strada, Ali si diploma geometra. Ma è nel volontariato, tra i ranghi della Protezione Civile, che scopre la sua vera vocazione: stare accanto ai più fragili. Oggi lavora in cucina al ristorante PepeNero, al viale degli Atlantici di Benevento, dove non solo ha trovato un impiego, ma una famiglia che lo sostiene nei momenti più critici. “Quando devo lasciare tutto per un’emergenza, i miei datori non solo capiscono: mi incoraggiano. Perché sanno che sto facendo qualcosa di buono. Anche questo è integrazione. Quella vera.”
Dove non arrivano le istituzioni, arriva Ali
Nata nel maggio 2024, la Guardia Forestale ODV è composta da volontari altamente formati, pronti a intervenire in ogni tipo di emergenza: caprioli investiti, volpi ferite, gatti abbandonati, cani in pericolo, barbagianni caduti dal nido. Nessuno resta indietro.
“Collaboriamo con l’ASL, sì. Ma quando le istituzioni non possono intervenire, ci siamo noi. Anche con mezzi nostri. Non possiamo permetterci di dire: non è compito nostro.”
Le richieste arrivano da ogni angolo della provincia, e anche da fuori regione. Ma con un solo mezzo a disposizione, a volte è impossibile rispondere a tutto.
“Una volta ho ricevuto due chiamate: una da San Bartolomeo in Galdo, l’altra da Montesarchio. Due vite in pericolo, ma un solo veicolo. Ho dato ai volontari la mia macchina personale. Era un rischio, lo so. Ma non potevo restare fermo mentre qualcuno stava soffrendo.”
Un sogno: una fattoria didattica
Ali non sogna per sé. Sogna per gli altri. Per gli animali. E per i bambini. “Vorrei costruire una fattoria didattica. Un luogo dove accogliere gli animali salvati e dati in affidamento e dove bambini, famiglie, scuole possano imparare il rispetto per la vita.”
Serve un terreno, una sede, un punto di riferimento per l’educazione ambientale e l’inclusione. Un progetto che chiama a raccolta aziende, enti, cittadini. Perché il cambiamento non ha bisogno di slogan: ha bisogno di gesti.
“Se un’azienda ci donasse un mezzo, del cibo, un aiuto logistico… farebbe qualcosa che vale più di mille pubblicità. Un’auto che salva animali non invecchia. Lascia un segno”. Ma nel suo cuore c’è anche il desiderio di fare qualcosa per i cani della sua terra d’origine, la Tunisia, dove realizzare un progetto di contrasto al randagismo.
Amore che non chiede nulla
Nelle sue parole c’è tanta emozione. Ali racconta con dolcezza la storia di una volpe salvata da cucciola sul Taburno. Qualcuno l’aveva scambiata per un cane. Era infreddolita, zuppa di pioggia, sola. L’hanno salvata. Cresciuta. E poi liberata. “Ogni tanto torna. Non scappa. Ci riconosce.”
È in queste piccole meraviglie che si misura la grandezza del suo progetto. In quell’amore silenzioso, gratuito, senza ritorno: “Un animale non ti voterà, non ti offrirà un caffè, non ti restituirà un favore. È per questo che so che lo faccio per amore. Ed è un amore vero.”
Un appello al cuore del Sannio
Ali non chiede denaro. Chiede strumenti: un secondo mezzo, un piccolo terreno, crocchette, medicine, aiuti in natura. Chiede ciò che può trasformare l’impossibile in realtà: “Con diecimila euro si sponsorizza una serata di gala. Con gli stessi soldi possiamo salvare una vita al giorno, per un anno intero”.
Come aiutare la Guardia Forestale ODV: Donazioni (anche piccole); Fornitura di cibo per animali; Mezzi di trasporto (anche usati); Supporto tecnico e logistico; Volontariato, anche occasionale; Condivisione delle attività sui social.
Ali non è un eroe da copertina. È un ragazzo con le mani sporche di terra e gli occhi pieni di cielo. È colui che si china su ciò che è fragile, che accoglie ciò che è stato abbandonato, che ama senza chiedere nulla in cambio. Perché l’amore vero non fa rumore, ma cambia tutto.
Aiutare Ali non è solo aiutare degli animali. È scegliere da che parte stare. È decidere che un gesto piccolo può essere immenso. È credere che ogni vita conta. Anche quella di una volpe infreddolita. Anche quella di un cucciolo abbandonato. Anche quella di un ragazzo arrivato dal mare con niente in tasca, ma con il cuore pieno di futuro.
Ali ha dato tutto. Ora tocca a noi. Perché non c’è comunità senza cura. E non c’è cura senza cuore.