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Cusano Mutri festeggia la riapertura del plesso J.F. Kennedy: taglio del nastro e borse di studio agli studenti meritevoli

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Oggi, 11 settembre 2025, Cusano Mutri vive una giornata destinata a restare nella memoria collettiva: dopo quasi vent’anni, il plesso scolastico J.F. Kennedy riapre finalmente le sue porte. La cerimonia di inaugurazione, con il tradizionale taglio del nastro, si è svolta alla presenza del sindaco Pietro Crocco, della dirigente scolastica Giovanna Caraccio e dell’assessora alle politiche della scuola Maria Carmine Maturo, oltre che di studenti, famiglie e insegnanti.
Il nuovo complesso ospiterà al primo piano le 5 classi della Scuola Primaria di Capoluogo;al secondo piano trovano spazio le 6 classi della Secondaria di Primo Grado (Sezione A e Sezione B), oltre a un auditorium già utilizzato negli anni passati per manifestazioni scolastiche e artistiche. Completano la struttura una sala mensa per gli alunni della primaria, una palestra, un’aula immersiva per attività didattiche innovative, un laboratorio STEM e un laboratorio informatico attrezzato con le più moderne tecnologie.
“Oggi è un grande giorno per Cusano Mutri, ha dichiarato il sindaco Pietro Crocco. Dopo anni di attesa, restituiamo alle nostre allieve e allievi un luogo sicuro, funzionale e moderno. Una scuola che non è solo un edificio, ma il cuore pulsante della crescita e della formazione delle nuove generazioni”.
Durante la manifestazione sono stati inoltre premiati con una borsa di studio di merito tre allievi particolarmente distintisi nell’anno scolastico 2024/2025: Alessia Puglia, Antonio Perillo e Mario Bianco. Un riconoscimento che valorizza l’impegno, la dedizione e i risultati dei ragazzi, simbolo della vitalità e del talento della comunità studentesca locale. L’assessora alle politiche della scuola, Maria Carmine Maturo, ha aggiunto: Come Assessore, mi piace pensare alla scuola non solo come a un’istituzione didattica, ma come a un modello umano, una seconda casa in cui ogni ragazzo e ogni ragazza si senta accolto e parte di una comunità. Perché, in fondo, la scuola è proprio questo: una casa. E oggi questa casa torna tra noi, nel posto che le spetta.