CULTURA
Addio a Pippo Baudo, i Mastella e Giordano lo ricordano con affetto: uomo perbene e amico sincero

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Si è spento all’età di 89 anni Pippo Baudo, icona della televisione italiana, maestro della conduzione, volto familiare per generazioni di spettatori. Ma dietro il personaggio pubblico, dietro l’uomo di spettacolo e il perfezionista che ha fatto la storia del piccolo schermo, a Benevento c’era un amico. Un affetto vero, duraturo, profondo.
Tra i primi a ricordarlo, con parole commosse e affettuose, il sindaco Clemente Mastella e la moglie, Sandra Lonardo, che hanno condiviso con l’artista siciliano momenti indimenticabili, sia nella sfera privata sia in quella pubblica.
“È morto Pippo Baudo. Con Sandra gli abbiamo voluto veramente bene. E lui ce ne voleva”, ha scritto il primo cittadino in un post sui social, ricordando l’amico e l’uomo di spettacolo che tante volte ha calcato il palco di “Quattro notti e più di luna piena”, storica manifestazione cittadina, presentata sempre gratuitamente da Baudo. “Una persona eccezionale per umanità e per capacità professionale. È parte fondamentale della storia della tv italiana. Lo piangiamo con affetto”.
Mastella ha voluto condividere anche alcuni ricordi personali e inediti: dall’interruzione della festa dell’amicizia a Viareggio dopo l’omicidio del generale Dalla Chiesa, a una delicata mediazione tra Baudo e Claudio Villa. “Politicamente non fu mai neutro: testardamente democristiano. Ciao Pippo. Grazie per quanto ci hai donato in tutti questi anni. Pregheremo per te assieme a quanti ti hanno voluto bene”.
Anche Sandra Lonardo ha affidato ai social un ricordo intimo e sentito: “Caro Pippo, che dolore immenso. Ti abbiamo voluto tanto bene, e tu ce ne hai voluto altrettanto”. Un’amicizia iniziata 45 anni fa, che ha attraversato stagioni e palcoscenici, consolidata anche attraverso il Premio “A Prescindere”, organizzato dall’associazione “Iside Nova”, presieduta dalla stessa Lonardo. Pippo non ha mai fatto mancare la sua presenza: ogni anno a Ceppaloni e Benevento, con entusiasmo e senza mai chiedere nulla in cambio.
“Quel premio era per te un appuntamento fisso, che non hai mai disertato – ha scritto ancora Lonardo – perché sei stato un generoso, un vero signore. Mi piace pensarti in cielo, a organizzare spettacoli con i tanti amici dello spettacolo che ti hanno preceduto”.
Anche Renato Giordano, direttore artistico del Festival Benevento Città Spettacolo, lo ha voluto ricordare con parole cariche di rispetto e gratitudine: “Io ci ho lavorato quando ero un ragazzo, avrò avuto tipo 20 anni. Lui era molto pignolo, perfezionista, sapeva tutto. Anche a Benevento, per ‘Quattro Notti’, curava ogni dettaglio: la scaletta, la scenografia, gli autori. Era sempre attento, gentile con le maestranze. Era un uomo perbene”.
Ma dietro l’apparente rigore, Baudo aveva una memoria prodigiosa e un rispetto sincero per il lavoro degli altri. “Se avevi fatto un programma su una tv sconosciuta, che andava in onda di notte, lui lo aveva visto. Conosceva tutti, perché si vedeva tutto. E andava a teatro, scopriva i talenti vedendoli dal vivo. Fiorello? L’ha scoperto così”, ha raccontato Giordano, aggiungendo: “Era uno tosto, ma perché era un leader. E come ogni vero leader, sapeva ascoltare, guidare, costruire”.
Benevento oggi piange un amico, più che un personaggio televisivo. Un uomo che ha saputo dare – anche lontano dalle telecamere – il meglio di sé. Con umanità, cultura, attenzione. Un esempio raro di professionalità e generosità, che ha lasciato un segno indelebile anche nel cuore della città.