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ECONOMIA

Artigianato sannita, dieci anni di smantellamento: Casartigiani accusa la Regione Campania

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A dieci anni dall’inizio della stagione amministrativa targata Vincenzo De Luca, il comparto artigiano nel Sannio – e più in generale in tutta la Campania – esce fortemente indebolito. A dirlo è Antonio Rossi, presidente di Casartigiani Sannio, una delle principali organizzazioni del settore artigiano in Italia, che denuncia un vero e proprio smantellamento istituzionale delle strutture di rappresentanza e tutela dell’artigianato.

La cancellazione dell’Albo Artigiani – spiega Rossi – ha rappresentato il colpo di grazia. Un comparto già in difficoltà, soprattutto nelle aree interne, è stato ulteriormente penalizzato da scelte politiche che hanno annullato le sue specificità, assorbendolo in un registro imprese generico e indistinto.”

Il processo, secondo Casartigiani, è iniziato con la soppressione delle Commissioni Provinciali per l’Artigianato (CPA), previste dalla L.R. 11/1987, che garantivano agli artigiani un’autonomia decisionale e forme di autogoverno. Una scelta fatta – secondo Rossi – in nome di una “falsa sburocratizzazione”, che ha finito per lasciare l’intero comparto in balia della sola macchina amministrativa regionale.

Poi, la cancellazione della Commissione Regionale per l’Artigianato e, infine, la definitiva abolizione dell’Albo Artigiani, che ha dissolto ben 164 professioni nell’indistinto mare della sezione speciale del registro imprese. E come se non bastasse, l’Osservatorio regionale per l’artigianato, previsto dalle leggi regionali 15/2014 e 11/2015, non è mai stato attivato.

Parliamo di un comparto che in Campania conta circa 80.000 imprese e oltre 220.000 addetti – sottolinea Rossi – ma che continua a non ricevere attenzione da parte della politica regionale.”

Eppure, il panorama artigiano nazionale sta cambiando. Secondo l’ultimo report Unioncamere-InfoCamere, negli ultimi due anni (marzo 2023 – marzo 2025), l’artigianato in Italia ha vissuto una profonda trasformazione: sempre più digitale, urbano e orientato ai servizi alla persona.

Al 31 marzo 2025, le imprese artigiane registrate sono 1,24 milioni, pari al 21,2% del totale del tessuto imprenditoriale nazionale. Non più soltanto botteghe tradizionali, ma realtà dinamiche, connesse al mondo delle tecnologie e dei nuovi bisogni della società.

“Sta emergendo – spiega Rossi – un nuovo modello di artigianato 4.0, che mantiene intatto lo spirito imprenditoriale italiano adattandosi però alle esigenze contemporanee.”

Segnali incoraggianti arrivano dal Parlamento, dove è in discussione una proposta di riforma organica dell’artigianato, la prima dopo oltre quarant’anni dalla legge quadro del 1985. Il testo mira a modernizzare la disciplina del settore, aggiornandola in base ai profondi mutamenti economici e sociali.

Tra le novità previste: Ampliamento della base societaria con l’ingresso di soci d’opera non artigiani, investitori esterni, startup, enti no profit e conferitori di capitali; Semplificazione dell’attività di vendita per facilitare l’ingresso nel mercato; Valorizzazione dei mestieri tradizionali nei centri urbani, anche attraverso la creazione dei “Distretti del commercio all’aperto”, aree urbane in cui promuovere le attività artigiane con incentivi urbanistici, fiscali e promozionali.

Antonio Rossi accoglie con favore il provvedimento: “Finalmente l’artigianato viene riconosciuto come risorsa economica e culturale, come indicato dall’articolo 45 della Costituzione. È uno strumento concreto per sostenere crescita, occupazione e rivitalizzazione dei centri storici”.

Casartigiani Sannio seguirà da vicino l’iter del disegno di legge, impegnandosi a offrire informazione, orientamento e supporto agli artigiani per affrontare al meglio la nuova stagione che si apre.

È il momento di rinnovarsi senza perdere le proprie radici – conclude Rossi –. L’artigianato può e deve essere protagonista del futuro economico del Paese, anche e soprattutto nelle aree interne come il Sannio”.

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