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AMBIENTE

Rifiuti e polemiche, Iacovella: “Nessuna volontà di estromettere le ditte private”

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“Con riferimento a notizie apparse nella decorsa settimana sulla stampa locale in esito ad una
presunta volontà dell’Ente d’Ambito di voler “estromettere” dal ciclo integrato di gestione dei rifiuti nel territorio sotteso dall’ATO Rifiuti le ditte private ivi operanti, risulta necessario precisare che tale ipotesi non è stata mai contemplata, immaginata o valutata dal Consiglio d’Ambito”. Comincia così la nota stampa di Pasquale Iacovella, presidente dell’Ato Rifiuti Benevento in merito alla polemiche sulla gestione dei rifiuti nel Sannio innescata da diverse società del settore. Prosegue Iacovella: “Il Consiglio d’Ambito ha solo assunto i necessari atti per dare corretto seguito ad una precisa disposizione legislativa nazionale (art. 196 e seguenti del Testo Unico Ambiente) e regionale (L.R.C. n° 14/2016) che – come meglio spiegato tecnicamente dal Direttore Generale in un suo recente intervento – assegna in via esclusiva agli ambiti territoriali la gestione associata del ciclo dei rifiuti, destituendo i Comuni e le Province da tali competenze.

La scelta del Consiglio di affidare – a regime – la gestione del ciclo ad un soggetto di natura
pubblica, peraltro costituito dagli stessi comuni che ad oggi gestiscono il ciclo, appare del tutto logica e rappresenta la migliore soluzione possibile anche ai fini della tutela dell’utenza e della salvaguardia delle performance di raccolta differenziata raggiunte.

Per quanto attiene il servizio di gestione dei rifiuti urbani nei comuni, infatti, nell’immediato l’Ente d’Ambito, in qualità di unico soggetto titolato ex lege, provvederà all’affidamento della gestione associata a soggetti privati previo espletamento di procedura ad evidenza pubblica per ogni SubAmbito costituente l’ATO: il soggetto affidatario, pertanto, non espleterà più il servizio per ambiti territoriali corrispondenti agli ambiti comunali, ma per singolo SAD e non dovrà più rapportarsi con il singolo comune per l’espletamento dei servizi di raccolta, ma con l’EdA.

Con la costituzione della società pubblica le cui quote, come detto, saranno interamente detenute dai comuni dell’ambito, e sulla quale l’Ente d’Ambito eserciterà il solo controllo analogo, saranno avviate le opportune valutazioni tecnico-economiche che dovranno portare, al termine dell’affidamento di cui innanzi, a valutare la convenienza di continuare con la gestione affidata ai soggetti provati o procedere con una gestione diretta dei servizi, quindi attrezzarsi con gli automezzi, le dotazioni, la logistica e il necessario know-how.

Appare quindi di tutta evidenza che non vi sia alcuna estromissione delle ditte private ad oggi
operati sul mercato. Precisato, per mero scrupolo, che non è consentito dalle vigenti norme di legge la garanzia di posizioni precostituite, appare di altrettanta evidenza che le medesime ditte dovranno confrontarsi con il mercato – come peraltro accade tutt’ora – e dimostrare le proprie capacità di crescita organizzativa e gestionale su ambiti territoriali più ampi e non sul singolo comune, ma l’aspetto della gestione associata è una prescrizione legislativa imprescindibile e rappresenta anche una delle azioni fondamentali ai fini dell’efficientamento del sistema e della riduzione dei costi a carico dell’utenza.

Peraltro il territorio dell’ATO comprende ben sei ambiti nei quali affidare il servizio, quindi con
ampie chances per tutti i partecipanti. Per il prosieguo, il discrimine sarà rappresentato proprio da quello che le ditte saranno state in grado di dimostrare nel periodo di affidamento in termini di efficienza, efficacia ed economicità del servizio reso, e saranno, quindi, esse stesse artefici del proprio futuro, nel pieno rispetto dei principi fondanti dell’economia di mercato”.

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