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Problemi ad apparecchiature tecnologiche del Musa: la Provincia chiede perizia ad esperti

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Il Polo Museale MUSA ai raggi X della Provincia di Benevento. Il dirigente del Settore Edilizia Pubblica, Angelo Carmine Giordano, ha infatti disposto un affidamento ad una impresa beneventana, l’Arguzia Srl, per redarre una perizia tecnica sulle criticità delle apparecchiature tecnologiche presenti nei vari padiglioni del museo e nella sala conferenza.
Secondo quanto si apprende da una determina dell’Ente, diverse sono state le segnalazioni del personale museale per il malfunzionamento di alcune apparecchiature della struttura di Piano Cappelle. La Rocca ha anche verificato con un sopralluogo dei tecnici “l’effettiva criticità dell’intera apparecchiatura tecnologica”. Da qui la necessità di produrre una perizia da parte di un professionista specializzato nel settore, essendo attrezzature e impianti hardware e software di sofisticata tecnologia, in modo tale da avere un quadro della situazione più chiaro su cosa sia possibile recuperare o sostituire del tutto. Un intervento urgente, dunque, per consentire ai visitatori il percorso espositivo accompagnato dal corretto funzionamento delle apparecchiature con le varie proiezioni video sulle tematiche del museo.
Come si sa, infatti, il MUSA è una
esposizione didattica permanente di carattere demo-etno-antropologico e
finalizzata a raccontare una storia bella e struggente, quella del rapporto tra
uomo, terra e macchina, un rapporto fatto di evoluzione – con la lenta
sostituzione del lavoro di braccia e animali con quello del trattore – ma anche
di sofferenza, con l’aumento della mortalità da infortunio, il decremento
demografico nelle campagne e la nascita di una produzione quantitativa, che
spesso ha depresso più che incentivato l’economica agricola del territorio.
Situato in una bella fattoria rurale restaurata, in contrada Piano Cappelle, a
pochi chilometri dal centro cittadino di Benevento, permette di ammirare un
paesaggio agricolo mozzafiato, esteso a perdita d’occhio verso l’orizzonte,
stimolando non solo la visita all’avveniristica struttura espositiva, ma anche
attività ludiche, come il cicloturismo e le attività di walking e fitness
aerobici. All’interno, distribuita in 10 padiglioni, la collezione di trattori
e macchine agricole, provenienti da tutto il mondo, con esemplari rari in
perfetto stato di conservazione, una serie di installazioni che ricostruiscono
gli ambienti di vita nella società agricola tradizionale, un sistema di schermi
al plasma con filmati didattici e la magica Quadrisfera multimediale, che
racconta, in un complesso sistema di video e specchi, l’evoluzione del
paesaggio rurale nel tempo.
Nel percorso guidato, la macchina agricola, apparentemente fredda e astratta,
prende vita e si circonda di figure di braccianti e padroncini, entusiasma
nell’esperienza del riscaldamento delle ‘teste calde’ – motori particolarissimi
che richiedevano l’accensione di un fuoco sotto la testata – diverte
nell’osservare ingegnose modifiche e adattamenti alle esigenze particolari di
trattori trasformati in autovetture e cingoli rivestiti di pneumatico per
l’agibilità su strada, commuove, nel ricordo dei tanti, troppi braccianti che
hanno perso la vita lottando per la dignità del proprio lavoro.
L’allestimento, nel seguire le tappe della introduzione della tecnica nel
faticoso e fiero lavoro dei campi, fa da sfondo a una serie infinita di
racconti tradizionali, recupero di tecniche agricole e prodotti scomparsi o a
rischio di scomparire. Infine, nella Sala Proiezioni/3D, si può assistere ad un
filmato descrittivo del processo evolutivo nel rapporto uomo-macchina in
agricoltura.