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La lezione del Primo Maggio e degli sport ‘minori’: la promozione del Sannio passa anche per il turismo sportivo

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Messe da parte le delusioni arrivate dal calcio, con la Strega che ha perso l’ennesima occasione di spiccare il volo e agganciare la promozione diretta in serie A, la città si riscopre protagonista con un Primo Maggio all’insegna degli sport cosiddetti minori.

Ripensando a ieri, ne viene fuori una gran bella giornata di festa che ha ‘abbracciato’ tutta la città: dal Rione Libertà al quartiere Pacevecchia, passando per il centro storico e la zona Mellusi. Dopo due anni di emergenza covid, infatti, è ritornato lo storico appuntamento con la Strabenevento, la gara podistica di 10 km giunta alla XXIX edizione, che ha visto riversarsi in strada oltre 500 atleti provenienti da tutta la Campania e da fuori regione. Alla corsa agonistica si è aggiunta anche la passeggiata dedicata a famiglie e bambini, con la partecipazione di circa mille persone a godersi la bellissima giornata di sole. Non solo podismo in questo primo maggio beneventano: mentre allo stadio ‘Alfredo Dell’Oste’ andava in scena l’attesissimo torneo di minirugby organizzato dall’U.S. Rugby Benevento, al PalaTedeschi era tempo di grande scherma con gare nazionali e interregionali riservate ad atleti paralimpici e a quelli dei settori giovanili

Sfide sportive a parte, è stata una occasione fondamentale per far conoscere le bellezze del nostro territorio. Dai ragazzini della palla ovale ai tiratori in pedana, passando per gli atleti in canotta, in tanti hanno potuto apprezzare il nostro patrimonio storico-artistico. Per alcuni gruppi sono stati organizzati tour alla scoperta dei monumenti cittadini. Lo stesso sindaco Mastella ha rimarcato l’importanza di questi eventi sportivi dell’ultimo week end per rilanciare commercio e strutture alberghiere cittadine, che hanno registrato un sold out di presenze. 

E allora perché non rilanciare una seria riflessione sul turismo sportivo? Negli ultimi anni questo segmento – sia quello attivo (da partecipante) sia quello passivo (da fan) – ha registrato numeri in costante crescita e, da opportunità ipotetica per la stagionalizzazione, sta ora diventando una certezza per i territori con una interessante capacità di spesa. In questo senso, andrebbe ripreso il progetto del ‘Duathlon della Streghe’ che nel settembre del 2019 riscosse un notevole successo di pubblico e partecipanti da tutta la regione. E ancora: il progetto del mezzo Ironman, coinvolgendo anche alcuni comuni della provincia, per una promozione diffusa del Sannio.

Il turismo sempre più da mondo delle destinazioni e dei territori sta diventando “luogo” di esplorazione personale e di gruppo di passioni ed esperienze condivise sullo scenario di un territorio integrato da servizi specifici. Si pensi allo sportivo che, dopo la gara, avrebbe un valido motivo per rimanere sul territorio e scoprire anche altro: come ad esempio il paesaggio incantevole del Taburno-Camposauro e dei suoi meravigliosi borghi, il trekking in montagna, la passeggiata fluviale alle Gole di Caccaviola. O anche integrare il suo viaggio con altre esperienze locali, come l’unicità dell’enogastronomia sabbira.

Perché si sa, il turista che trova su una destinazione una serie di servizi creati ad hoc tende a ripetere l’esperienza e soprattutto ad offrire un’ottima “brand reputation” sia territoriale che di struttura. 

La nostra sfida potrebbe essere proprio quella di intercettare altri visitatori aprendo nuovi scenari: il turista ha una passione che svolge più o meno regolarmente nella propria città di origine e che ambisce a praticare in un posto paesaggisticamente più accattivante, nuovo ed inesplorato, accompagnato da chi è esperto dei luoghi e con nuovi compagni di viaggio: fa un’esperienza.

Chi risponde in maniera ottimale a questa domanda e offre un pattern di offerta turistica, può innescare nuovi orizzonti. Privati e istituzioni – lo abbiamo ripetuto all’infinito – lavorino in sinergia su questo aspetto per far crescere l’attrattività del Sannio. Puntando innanzitutto su comunicazione, coordinamento e figure competenti, che studino la domanda e sappiano coinvolgere e sostenere associazioni e società sportive nella programmazione e organizzazione degli eventi. Contestualmente, deve crescere anche l’offerta di ospitalità: tra le criticità emerse dalle manifestazione pre-covid c’è stata, certamente, la mancanza di strutture capaci di ospitare gruppi numerosi in città. Mettiamo da parte le chiacchiere e non perdiamo altro tempo.

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