Sindacati
Casi covid in carcere, interviene anche l’Osapp

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“La variante Omicron ha messo in ginocchio anche l’istituto sannita, la tensione è ai massimi livelli ma nel contempo la sicurezza è ai minimi livelli storici. L’ allerta è alta nel penitenziario di Capodimonte, dove è in essere un cluster ad oggi di circa 50 contagiati appartenente alla popolazione detenuta, il tutto è inasprito da una cospicua mancanza di personale, denunciata già da anni., di unità di Polizia Penitenziaria, e ciò sta creando forti disagi mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti”. Lo denuncia in una nota Tommaso De Lia, segretario provinciale dell’OSAPP, uno dei sindacati più rappresentativi del corpo di Polizia Penitenziaria.
Nella nota viene ricordato che “l’istituto è oramai in ginocchio, con gravi criticità dovute alla mancanza di personale di Polizia Penitenziaria, di personale sanitario, di mezzi e di spazi idonei a far fronte a questo periodo epidemiologico. Nonostante le difficoltà operative che oramai si riscontrano giornalmente, c’è solo da complimentarsi con gli Agenti di Polizia Penitenziaria, i quali adempiono con il massimo impegno e professionalità ai doveri istituzionali, con spirito di abnegazione.
Il tutto – continua il sindacato – viene acutizzato da un personale che oramai raggiunge la soglia dei 30 anni di servizio, ed in tanti, proprio quest’anno sono prossimi alla pensione, senza che il DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), pensi ad un vero e proprio turnover”.
Per la Segreteria Provinciale e la Segreteria Locale, a nome del suo neo responsabile Bovino Cosimo, urge “un tempestivo intervento delle istituzioni e dell’Amministrazione Centrale , affinché siano garantiti i livelli minimi di sicurezza nell’interesse collettivo, incrementare sia i dispositivi di protezione individuale (ad oggi le mascherine FFP2 sono obbligatorie in luoghi chiusi, come da Decreto del 23 Dicembre del 2021 emanato dal Cdm ed al personale non sono state ancora distribuite), maggiori risorse con procedura d’urgenza, incremento di personale nel ruolo di Agenti e Assistenti, onde evitare tensioni e manifestazioni della popolazione detenuta come già avvenute nel 2021”.
Il segretario provinciale auspica “interventi risolutivi e coscienziosi da parte dell’Amministrazione Penitenziaria, affinché portino un benessere tra il Personale di Polizia Penitenziaria già martoriato e maltrattato da diverso tempo, in modo tale che quest’ultimo possa garantire il mandato istituzionale che in queste condizioni diventa una vera e propria chimera, ed una maggiore sicurezza da parte di tutti”.