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Comune di Benevento

Gestione del servizio idrico, Moretti a confronto con il Comitato Acqua Bene Comune

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Cinque domande, tra le quali le decisioni da prendere per il 30 giugno 2022 in relazione all’affidamento della gestione del servizio idrico di Benevento, l’utilità del referendum comunale sulla gestione del servizio, la proroga dell’affidamento a Gesesa fino al 2050, la potabilizzazione della diga di Campolattaro, la questione tetracloroetilene.

Questo il fulcro del confronto pubblico svoltosi ieri al Centro “La Pace” organizzato dal Comitato sannita “Acqua Bene Comune” e Angelo Moretti, candidato Sindaco di Benevento di ArCo, che – scrive l’ufficio stampa della coalizione – fin dalla prima richiesta aveva accolto l ‘invito al confronto pubblico a quattro e poi quello singolo: la candidata Rosetta De Stasio ha inviato le risposte per iscritto, ma nessuno degli altri tre candidati a Sindaco ha accettato l’invito al confronto pubblico in presenza. Dirette e chiare, le risposte di Angelo Moretti, anche perché il tema “acqua” – dall’ecosistema fluviale al servizio idrico, dai depuratori alla diga, dai pozzi avvelenati al Biferno – è uno dei pilastri di tutto il programma condiviso dalla Coalizione ArCo, forte della storica azione di denuncia dell’Associazione “Altrabenevento” di Gabriele Corona e Sandra Sandrucci oggi presenti in ArCo con la lista “Altra Benevento è Possibile”.

“Una cosa certa – ha detto Angelo Moretti – è che a Benevento è mancato un pensiero politico sull’acqua e sul servizio idrico. L’acqua è un bene primario e pubblico, è un diritto umano, lo riconosce l’ONU, ma il servizio idrico resta privato. Il Referendum del 2011 ha sancito che l’acqua dovesse essere tolta dagli interessi finanziari, ma il servizio idrico è rimasto privato, col risultato che oggi abbiamo i monopoli delle quattro sorelle dell’ “oro blu”, delle quali ACEA fa parte. A monte c’è una visione politica: una città può decidere di “vivacchiare” sull’acqua oppure può decidere di fare una scelta politica su questo bene primario e umano.In questi due anni abbiamo ascoltato tutte le diverse posizioni, ma dobbiamo finalmente assumere una posizione politica, la ri-municipalizzazione del servizio idrico è un trend europeo e non possiamo perdere altro tempo.Le quattro sorelle dell’oro blu hanno distribuito interessi societari per il 90% degli utili, mentre noi sprechiamo acqua per le carenze delle condutture idriche e non abbiamo un sistema che tuteli le famiglie povere. ArCo ha messo come premessa politica di ecologia integrale la scelta della ripubblicizzazione del servizio idrico”.

Anche sul Referendum la posizione è decisa: nel programma elettorale di Moretti e di ArCo il Referendum c’è e quindi è uno dei punti già pronti quando andranno al governo della città perché “Acea non ci convince né sul piano politico né sul piano aziendale perché non c’è stata redistribuzione degli utili sui meno abbienti e anzi le bollette sono aumentate negli ultimi 15 anni”, ha precisato Moretti.

Cosa fare, dunque, nei primi cento giorni? “Sicuramente costituiremo una task force sul tema acqua che decida i passi legali  per il non rinnovo del contratto e cosa significhi il passaggio all’azienda in house come l’ASIA, che attualmente ha bisogno di una ristrutturazione perché attualmente ha tredici milioni di euro di costi, ma contemporaneamente Benevento ha una TARI altissima e non esiste neanche una chiara politica di economia circolare che vada verso un basso impatto ambientale”, chiarisce Angelo Moretti.Sulla diga di Campolattaro, il candidato di ArCo spiega che “E’ un invaso che può aprire ad una autosufficienza per noi, ma anche qui il punto è la scelta politica. Sarà un lavoro molto duro per evitare le lobbies delle “quattro sorelle”: immaginiamo un lavoro di dialogo con tutti i paesi della provincia e quindi con la Regione. Dovremo avere un “pensiero politico provinciale” sull’acqua”.

Per l’avvelenamento da tetracloroetilene Moretti chiama al microfono Gabriele Corona, che ha ripercorso per il quale: “La gestione dell’acqua in Campania è stata sempre una gestione travagliata: la Regione ha stabilito che ogni ambito territoriale deve avere un gestore unico, costituito da società che hanno almeno il 25 per cento degli utenti serviti. Il problema era favorire ACEA per farle acquisire Comuni e pozzi per farla diventare gestore unico”.

Corona chiude ribadendo che l’acqua del Biferno può sostenere la richiesta dell’intera città, basta solo collegare il Biferno con il nostro acquedotto: “Ma abbiamo dovuto studiare tutto questo e lo abbiamo fatto anche grazie a Renzo Vittur, che è stato Direttore di GESESA e che ci ha sempre supportato e che oggi è presente con Serena Romano nella lista “Altra Benevento è Possibile”.

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