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Ruggiero: ‘Senza piano rifiuti il Sannio rischia di diventare uno degli immondezzai d’Italia’

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“L’impianto proposto dalla Società Energreen nella Zona Asi di Benevento, e capace di trattare 110mila tonnellate di umido tramite un processo di anaerobiosi, – scrive il consigliere provinciale del Pd, Giuseppe Ruggiero – è l’ennesimo esempio di come un territorio sia incapace di avviare una seria fase di programmazione sul ciclo dei rifiuti, diventando preda di interessi industriali impossibili da praticare altrove.
L’esasperante vicenda di Sassinoro, nata anche per incapacità amministrativa locale ed ancora non chiarita in molti aspetti, l’ammodernamento dello Stir di Casalduni, avversata dal Presidente dell’ATO rifiuti nonchè Sindaco stesso di Casalduni, l’impianto di San Nicola Manfredi sulle cui testate progettuali non mancano evidenti conflitti d’interesse, e per concludere questo impianto spuntato dal nulla e di cui nessuno sa nulla, tranne il Presidente dell’ASI, Luigi Barone, che con estrema tranquillità afferma di non essere pregiudizialmente contrario, e del Presidente della Provincia Di Maria, che afferma di essere contrario a qualcosa il cui carteggio non è presente però negli uffici della Rocca, sono tutti pezzi di un disegno che vede il Sannio come un territorio da utilizzare e mettere a servizio di interessi o necessità che appartengono ad altre realtà.
Il totale conferibile ottenuto sommando la capacità delle diverse proposte elencate – prosegue la nota – supera di ben cinque volte il fabbisogno sannita in termini di smaltimento della frazione organica dei rifiuti. Solo questo basterebbe a far saltare tutti dalle proprie sedie, ed invece siamo innanzi ad un assordante silenzio.
E’ evidente il fallimento della Provincia di Benevento, che sui rifiuti è ferma alla situazione pre Covid, con una società provinciale Samte in liquidazione e la messa in funzione dello Stir di Casalduni ad oggi semplicemente un miraggio. E’ il fallimento della gestione dei rifiuti affidata ai Sindaci, considerato che l’ATO non da segni di vita nella predisposizione di un piano industriale, oggi necessario ed indispensabile, proprio per contrastare la presentazione di iniziative smisurate rispetto alle necessità del territorio che dovrebbe ospitarle. Una provincia sannita distratta dalle dinamiche pre elettorali legate al rinnovo del Consiglio Regionale, e dove i cittadini risultano letteralmente salassati economicamente per lo smaltimento dei propri rifiuti.
Il fallimento della classe dirigente sannita – conclude Ruggiero – sta tutta in questi episodi che si concretizzano in comportamenti spesso dai risvolti anche penalmente perseguibili, come ad esempio il non versamento di quanto dovuto, da parte di molti Comuni, alla gestione provinciale dei rifiuti e che rischia di arrecare gravissimi danni ambientali per la indisponibilità di fondi necessari per sopperire alle spese minime per la gestione post mortem di quelle discariche ereditata da un’altra epoca di follia che vide l’intero Sannio diventare l’immondezzaio della Campania. Sembra essere tornati a quell’epoca ma con mezzi e propositi semplicemente più moderni”.