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POLITICA

Consulta delle Donne in città, Principe controreplica alla consigliera Callaro

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“La nota rilasciata alla stampa dalla consigliera comunale Callaro, assume il sapore e la connotazione della caciara mediatica, della inconsistenza e banalizzazione di un argomento così importante che ella stessa evidenzia e rimarca come risultato “conquista storica“ per la città, ma nel contempo evita accuratamente di entrare nel merito cui la richiamo dichiarando e semplificando che la Consulta delle Donne è stata costituita in modo corretto seguendo tutti i canoni delle normative vigenti.”

Replica così Vittoria Principe, componente della commissione regionale Pari Opportunità, alla risposta di Callaro in merito ad u  suo primo comunicato sulla istituzione della Consulta delle Donne in cui evidenziava la necessità di rivedere alcune procedure.

E aggiunge: “Questo accade quando la faciloneria, la superficialità mista a scarsa conoscenza della materia sovrasta la meritocrazia e la competenza di chi vi ha dedicato anni di studio. E’ così quindi che si ottiene un miscela esplosiva che poi sfocia nel pastrocchio della Consulta.

Insomma prima di affrontare una materia così impegnativa bisogna studiare, studiare, studiare. Ma si sa che chi è avvezza a selfie e contro selfie per attestare la propria presenza, non può che produrre simili risultati, in quanto distratta dalla camera fotografica.

Di contro di attività a favore della comunità, riscontrabili sul campo amministrativo – politico, non vi è traccia alcuna. Da una vita le mie umili competenze sono al servizio di altri, per cui non mi sento assolutissimamente una tuttologa; mi sono sempre spesa ed impegnata per i meno abbienti in tutti i campi, e anche ora.

Per affermare le proprie idee, infatti, non c’è bisogno del civico consesso, ma è nella vita che si affermano, soprattutto nella realizzazione di una imprenditoria al femminile, cosa non per tutti. Altri hanno preferito semplificare le proprie esistenze e viaggiare solo per “corsie” laterali.

Le mie considerazioni in materia di Pari Opportunità? Il riscontro di numerose mancanze rispetto alla normativa vigente in materia di Consulta. Studiare, studiare, studiare. Il regolamento elaborato nella scorsa Consiliatura a firma del PD, era, infatti, una bozza non completata nel suo iter perché giunti a fine mandato e quindi andava eventualmente rifinita, completata, approfondita.

L’abuso e l’utilizzo di termini come “discriminanti, sprezzanti e arroganti” sono rivolti a chi commette attraverso un “potere di palazzo “veri atti discriminatori, vedi i tre posti riservati alle donne con indicazione del Sindaco, cosa che non è prevista da alcuna normativa che regola la materia.

Una invenzione del buon sindaco Mastella, come la turnazione del vice sindaco trimestrale. Per quanto attiene all’accusa di classismo, i rilievi da me mossi, vanno nella direzione direttamente opposta, perché, se la consigliera di Pari Opportunità avesse “studiato” il decreto legislativo avrebbe reso la Consulta della Donne realmente Rappresentativa di tutti gli attori sociali di Benevento.

Inoltre, sottolineo alla Consigliera che l’attività del suo settore, non la si può limitare, o per meglio dire, non ha nulla a che vedere con le seppur nobili visite cardiologiche: la salute di genere è altra cosa e anche qui bisogna studiare.

Infine, invito la Consigliera Comunale ad approfondire, leggere e studiare una materia così complessa, in alternativa ribadisco la mia disponibilità ad un confronto pubblico sul tema, non per autocelebrazione, ma per essere collaborativa, al fine di semplificare e chiarire le normative vigenti sull’argomento e le motivazioni di legge che mi hanno spinta responsabilmente a contestare non la nascita della consulta me le sue modalità di costituzione.

E ancora, laddove lo ritenesse, posso anche riceverLa presso gli Uffici della Commissione Regionale delle Pari Opportunità a Napoli presso la Regione Campania.

Il confronto, metterci la faccia sono sempre più significativi di una fredda tastiera, dove è facile, fin troppo, scarabocchiare qualcosa.

Per quel che attiene alla “Cittadinanza Attiva”, e concludo, invito la stessa a leggere la Treccani (enciclopedia) per approfondire un concetto di grande importanza ed al quale si ispira la mia attività da sempre.”

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