POLITICA
‘La macchina del fango avviata da Pepe e dal Pd’

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I componenti della Lista dell’UDC hanno replicato, con la nota che riportiamo, all’intervento diffuso ieri dai componenti della Lista ‘Lealtà per Benevento’:
“L’indirizzo di una campagna elettorale improntata all’odio e alla denigrazione e l’introduzione di veleni non può essere ascritto alla coalizione che sostiene Carmine Nardone. La macchina del fango è stata avviata da Fausto Pepe e dal Pd. È il simbolo del Pd, infatti, che compare negli ormai famigerati manifesti di Pasqua.
E ancora, le parole avvelenate di Pepe all’indomani della sfiducia erano pressappoco le stesse che sono comparse sui volantini anonimi, altamente offensivi nei confronti degli oppositori, diffusi in città. Atti di prepotenza che segnalano, forse, una certa insicurezza.
Le idee dei ‘lealisti’ sono poche e confuse. Se poi vengono espresse frettolosamente rischiano di provocare uno scivolone. Non conoscono il programma del candidato sindaco Carmine Nardone. E allora come fanno a criticarlo?
Noi sì che avremmo voluto una campagna elettorale improntata al confronto civile, ai programmi e ai contenuti. L’odio è stato generato dal momento in cui è caduto il Consiglio comunale ed è evidente che da parte nostra c’è stata la reazione naturale e ovvia di difendere la dignità e l’onorabilità di persone che sono state attaccate ingiustamente da Pepe, dal suo partito e dalla coalizione che lo sostiene.
Anche la critica del Segretario provinciale, Santamaria, all’iniziativa assunta ieri da Pepe di inaugurare il parcheggio di Porta Rufina è del tutto giustificata. Infatti, la trovata dell’ex sindaco appare deprecabile sia dal punto di vista istituzionale che politico.
Sul piano istituzionale risulta poco consono che un soggetto che non ha più ruoli e funzioni ufficiali assuma un’iniziativa di questo tipo, in virtù del rispetto che si deve al ruolo e alla funzione svolti in questo momento dal Commissario prefettizio.
Sul piano politico, poi, intestarsi il merito di un’opera progettata e appaltata da precedenti amministrazioni è davvero ridicolo. Pepe dovrebbe fare un po’ di chiarezza e assumersi oneri e onori dell’eredità che ha ricevuto al suo arrivo a Palazzo Mosti.
Oggi al giudizio degli elettori non saranno sottoposti i 13 anni precedenti a Pepe ma i 5 anni nei quali Pepe ha governato. Sotto questo profilo è inutile l’opera di propaganda allestita dall’ingegnere Pepe e dai suoi sostenitori, in quanto i beneventani sapranno giudicare con maturità ed oggettività i risultati (?) che questa amministrazione ha realizzato.
A noi non sembra che molto sia cambiato in meglio in questi anni.
La nostra città continua a essere agli ultimi posti nelle classifiche più accreditate a livello nazionale, per i servizi resi, per la qualità della vita e ai primi posti per la tassazione imposta ai cittadini.
Il fallimento degli obiettivi sui grandi temi è sotto gli occhi di tutti: Piattaforma logistica, Piano casa, PUC.
Non crediamo nemmeno che possano essere realizzati nei primi 100 giorni, coma sbandierato da Pepe, visto che c’è già qualche suo alleato (l’API) ha fatto presente che ciò non accadrà nei tempi indicati”.